I contagi in fascia 0-9 sono raddoppiati in una settimana, passando da circa 68.000 a oltre 120.000.
Oltre 800 i bambini ricoverati (più di 600 under 11), 13 TI (9 under 11) e 1 decesso (3 da inizio dicembre).
Questo è il quadro dalla riapertura delle scuole fotografato dall’ISS al 19 gennaio 2022.
E mentre ci si interroga sul come rimodulare le quarantene, il mondo della scuola, genitori in primis, chiede sicurezza.
Tanti i commenti in tale direzione pervenuti ieri sera durante un webinar in diretta streaming a cui ha preso parte il Sottosegretario Floridia, dove invece inaspettatamente il dibattito si è sviluppato su due assunti su cui la comunità scientifica internazionale nutre fondati dubbi: che la scuola non sia luogo di contagio e che la variante omicron sia paragonabile all’influenza stagionale.
Posto che l’OMS ha ormai accertato che il contagio avviene prevalentemente via aerosol, che ha indicato le scuole (che sono ambienti chiusi che non fanno eccezione) come un luogo ad alto rischio di contagio e ha ufficialmente riconosciuto e definito il problema della long covid, ribadiamo che i problemi da affrontare non siano la DAD, la DID o le quarantene, ma il SARSCovid2 e i suoi potenziali effetti, anche a lungo termine, sulla salute di tutti e in particolar modo dei più piccoli e dei più fragili.
Non è una semplificazione delle quarantene che serve, ma una loro rimodulazione su basi scientifiche che tenga conto della percentuale di vaccinati per singola classe, del tempo di incubazione del virus, della sua trasmissibilità (fin anche 10 giorni), che consideri che tanti bambini guariti nei mesi precedenti non sono immuni nei confronti della nuova variante Omicron (segnalati diversi casi di re-infezione) e che anche i vaccinati possono essere contagiati e contagiare sebbene con minore probabilità, che si preoccupi del potenziale sviluppo di altre varianti, come ad esempio la BA.2 adesso prevalente in Danimarca, che potrebbero essere più pericolose per la salute di tutti.
Se si vuole garantire presenza in sicurezza, servono investimenti per screening bi-settimanali a tutti, anche in modalità pooling-test se aiuta a ridurre costi e tempi, ma soprattutto occorre investire nella ventilazione con soluzioni ingegneristiche (nell’immediato sanificatori d’aria portatili e sensori di CO2, nel medio periodo ventilazione meccanica controllata a partire da linee guida redatte da esperti).
Il mondo della scuola chiede sicurezza, non demagogia.
Stefania Sambataro
Vicepresidente IdeaScuola
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