Imprese e atenei giudicano troppo alto il valore dei crediti formativi (Cfu) da riconoscere agli studenti che si iscrivono all’università a conclusione degli Its.
Il tetto fissato infatti ai Cfu è di non meno di 100 per i percorsi formativi che durano quattro semestri e 150 per quelli di sei semestri.
Si tratta in pratica di assegnare anche l’80% dei crediti necessari per il conseguimento di una laurea triennale.
Il rischi paventato è quello di snaturare la funzione di questi “istituti tecnici superiori” che «non è certamente quella di preparare i giovani a proseguire con gli studi universitari, ma di essere scuole di alta tecnologia che preparano all’ingresso nel mondo del lavoro».
Sembra quindi che Stefania Giannini, sotto la pressione di università e imprese, abbia predisposto un emendamento al Ddl Stabilità per ridurre il valore dei crediti da assegnare agli studenti Its, che così passerebbero, per i percorsi biennali da 100 a 40 Cfu, corrispondenti a 6 esami; per i percorsi triennali da 150 a 62 Cfu, corrispondenti a 8 esami.
Il Miur è pronto anche per attuare un’altra parte del restyling degli Its contenuta nella legge 107: «A giorni – annuncia Toccafondi – porteremo in conferenza Stato-Regioni l’accordo che consentirà a giovani e adulti che frequentano i percorsi di istruzione e formazione professionale (Iefp) di iscriversi agli Its. Dovranno integrare i 4 anni di Iefp con un ulteriore anno di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) attivato dalla Regione».