Il servizio è del Tgcom24 che ha intervistato Dorenzo Navarra, insegnante di sostegno alla scuola primaria e portavoce del comitato “Insegnanti in movimento”.
Nelle sedi della provincia di Agrigento infatti troppi trasferimenti di maestre e professoresse non convincono e soprattutto c’è una presenza massiccia di loro familiari invalidi, che in molti casi non sarebbero tali.
Ma spunterebbe pure il caso di un certificato medico falso “comprato”. E mentre Digos e Procura di Agrigento continuano ad indagare, un centinaio di insegnanti di Agrigento e provincia hanno dimostrato che il rapporto tra i docenti invalidi e quelli sani che chiedono trasferimento sia quanto meno sorprendente. Siamo a uno su sei, secondo quanto segnala Dorenzo Navarra, intervistato dal Tgcom24. Lui, uno degli insegnanti “in lista d’attesa” è di Sciacca e insegna a Palermo, a più di cento chilometri di distanza.
”Quello che vogliamo denunciare sono gli abusi che si verificano sul nostro territorio. Non vogliamo certo mettere in discussione il diritto di chi è effettivamente invalido di godere di difese particolari. Il problema è che tutti gli altri non riescono a ottenere il trasferimento per anni perché il loro nome finisce in coda nella lista, dietro la ‘schiera’ di invalidi. Chiediamo però serie verifiche a tutela di diritto all’uguaglianza”; verifiche a carico delle ”strutture sanitarie statali sopra le parti, come gli ospedali militari, oppure le aziende sanitarie di regioni differenti. Insomma, non le aziende a cui appartengono i richiedenti”, o medici.
“E poi, ci sono casi quanto meno bizzarri: docenti di Agrigento che vanno a lavorare a Milano perfettamente sani, ottengono l’ingresso in ruolo e, una volta dichiarati disabili, rientrano in Sicilia in brevissimo tempo, meno dei tre anni canonici fissati per poter chiedere il trasferimento a casa. Trucchetti piuttosto evidenti e facili da smascherare. Basterebbe che qualcuno si muovesse”.
Le istituzioni invece “troppo spesso chiudono gli occhi. In passato molti gruppi di insegnanti hanno presentato lettere di protesta e di denuncia alla Procura di Agrigento, hanno chiesto controlli e verifiche a giornali, sindacati, ministero della Pubblica istruzione. Non è mai stato ottenuto nessun risultato”.
L’intenzione di questo comitato agrigentino è quello di costituirsi “parte civile in una denuncia alla Procura di Agrigento contro trasferimenti poco credibili. Ma chiediamo anche di far conoscere graduatorie e punteggi legati agli stessi trasferimenti, tutti numeri che oggi sono assolutamente segreti”.
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