Nel 2024 è esploso il numero di ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), con un’impennata delle contestazioni contro le bocciature scolastiche e le questioni urbanistiche. Il dato emerge dal report dell’attività giudiziaria presentato dalla presidente del TAR Toscana, Silvia La Guardia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palazzo Medici Riccardi: “Non siamo la scuola, non possiamo giudicare nel merito delle scelte”.
Come riporta Il Corriere, secondo Riccardo Giani, presidente della quarta sezione del TAR, i procedimenti contro le bocciature sono in aumento, ma le vere e proprie promozioni sono rare: “Nel 2023 ne ricordo una o due al massimo”. Questo perché il giudizio della scuola gode di un’ampia discrezionalità e il massimo che un tribunale può disporre è il riesame del caso da parte del consiglio di classe.
Dove invece l’intervento dei giudici amministrativi è più incisivo è nei casi di mancata applicazione del Piano Didattico Personalizzato per studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Qui il TAR può intervenire per garantire misure compensative come tempi più lunghi per verifiche e interrogazioni.
Tra i ricorsi in ambito scolastico, in forte crescita anche quelli presentati dagli insegnanti precari per ottenere il riconoscimento della Carta del Docente, il bonus da 500 euro per l’acquisto di strumenti formativi. Nel 2024 sono stati presentati 503 ricorsi, contro i 132 definiti.
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