Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Troppi stranieri in classe? Per la Carrozza si decide caso per caso

Troppi stranieri in classe? Per la Carrozza si decide caso per caso

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Il ‘tetto’ del 30% di alunni stranieri per classe rimane in vigore. Però solo come indicazione generale. A ribadirlo, attraverso un’intervista al Corriere della Sera è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Sollecitato sulla circolare dell’ex ministro Gelmini (Pdl), dell’8 gennaio 2010, che fissava la quota al 30%, il responsabile del Miur ha spiegato che ha dato mandato agli Usr di “decidere caso per caso”. Per la disposizione della Gelmini non è una bocciatura, ma poco ci manca. “Non la cancellerò – spiega Carrozza – ma è un’indicazione generale, si può non rispettare”.
Sul provvedimento esistente firmato Gelmini, Carrozza torna a ripetere quanto detto prima di Ferragosto rispondendo ad un question time alla Camera: “Per il momento non ho intenzione di cancellarlo, è un’indicazione generale che nei casi particolari, e già succede, può non essere rispettata date le oggettive condizioni socio-territoriali. Inoltre – aggiunge – occorre fare una distinzione tra i ragazzi che arrivano in Italia già grandi e magari non conoscono ancora bene la lingua, e possono aver bisogno di un supporto maggiore per l’integrazione culturale oltreché linguistica. Non possiamo considerare allo stesso modo degli altri i figli di immigrati che nascono in Italia o che sono arrivati piccolissimi da noi e conoscono la lingua quando cominciano le primarie”.
La scuola, ha ricordato l’attuale Ministro, sollecitato dopo gli episodi accaduti nelle scorse settimane, in prevalenza al Nord, di genitori che non hanno voluto iscrivere i propri figli nelle scuole frequentate da troppi stranieri, “non è razzista”. E, sempreper la Carrozza, “non lo sono i ragazzi, non lo sono le famiglie, non lo sono gli insegnanti. Penso al contrario che la scuola italiana stia facendo tantissimo per l’immigrazione, per l’accoglienza, per l’integrazione. Tutto sommato fatti come questi sono un po’ estremi, avvengono in alcune realtà particolari e si possono affrontare – ha concluso – senza paure caso per caso”.