Tra poco suonerà la campanella e gli alunni torneranno sui banchi di scuola dopo la pausa estiva. A Treviso, come il quotidiano locale “La Tribuna”, la situazione è incandescente. Il motivo è presto detto: le aule “scoppiano” e sono ben 100 gli studenti rifiutati. Infatti gli istituti superiori del capoluogo non accettano più iscrizioni. Porte chiuse a chi arriva a tardi. Spazi saturi e niente margini per incrementare le classi. A meno di due settimane dal ritorno a scuola decine di matricole stanno ancora vagando alla ricerca di una scuola. Alcuni di loro si trovano in lista d’attesa e incrociano le dita in attesa di essere chiamati.
Il problema trae origine dalla mancanza di aule per creare ulteriori clssi e soddisfare le richieste delle famiglie. Manca un vero coordinamento e le risorse per l’edilizia scolastica sono ridotte al lumicino. I presidi dei maggiori istituti trevigiani si dichiarano “impotenti”: “Siamo spiacenti, ma non abbiamo più aule e siamo costretti ad arrangiarci con quello che c’è. La Provincia non ci aiuta”.
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MIA FIGLIA RESPINTA COME UN PACCO POSTALE – “La Tribuna” di Treviso raccoglie la testimonianza di una mamma che ha visto la propria figlia “respinta e sballottata come un pacco postale”. Dopo la bocciatura al liceo classico Canova, ha provato a iscriversi al liceo artistico per ripetere il primo anno di Superiori, ma la sua domanda non è stata accettata: “Ci hanno detto che è in lista d’attesa con altri 10. Cosa deve fare? Tornare all’istituto che le ha detto di andarsene? Mia figlia si sente ferita e maltrattata. Ha subito il trauma dalla bocciatura e ha dovuto ridefinire i suoi orizzonti scolastici”.
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