Troppo computer l’apprendimento peggiora!

Il Miur sconfessa e contradice se stesso! Mi sono imbattuto in un documento del 2015 pubblicato dal MIUR con il titolo: “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni; uno sguardo agli esiti delle prove in lettura digitale dell’indagine OSCE PISA 2012”.

Documento composto da 20 pagine, una premessa, diverse tabelle e grafici, e poi un sacco di informazioni che dovrebbero servire per eliminare l’utilizzo delle TIC.
Infatti questo documento, dalle analisi dei dati e grafici, dice: “Ad esempio, in Spagna o in Svezia, dove l’uso del computer a scuola è più frequente che altrove (e comunque in percentuale maggiore rispetto alla media OCSE), i risultati degli studenti nei test sulle abilità legate alla Lettura in Digitale non appaiono particolarmente brillanti (498 punti in Svezia e 466 in Spagna, contro la media OCSE di 497). Viceversa, in Corea e Shanghai-China, Paesi nei quali rispettivamente solo il 42% e il 38% degli studenti quindicenni ha riferito di usare un pc o un tablet a scuola gli studenti hanno ottenuto livelli di performance tra i più elevati nei test proposti, raggiungendo rispettivamente i punteggi di 555 e 531″. (Italia 504)

Ed ancora a pag 19 “riflessioni sul futuro, alla luce del nuovo PNSD” (una cretinata pazzesca)… dice il documento: “In primis, l’analisi comparativa svolta dall’OCSE mostra che nei Paesi dove l’uso del computer a scuola è più frequente che altrove i risultati degli studenti nei test sulle abilità legate alla Lettura in Digitale non appaiono particolarmente brillanti. Se poi si considera il tempo trascorso giornalmente al computer a scuola dagli studenti, i dati evidenziano che le performancemigliori nella Lettura in Digitale si registrano in Paesi dove non necessariamente gli studenti trascorrono più tempo al computer”.

Quindi se non fosse chiaro, gli studenti che usano moderatamente il computer hanno performance migliori di lettura rispetto a chi usa il computer in maniere frequente. Quindi gli studenti di Giappone, China e Corea e Irlanda che passano meno di 200 minuti al giorno al computer ottengono risultati nei test di abilità e nella performance, migliori degli altri studenti che invece passano oltre 200 minuti al giorno.

Infatti a pag. 7 del documento MIUR: “In altre parole, afferma lo studio dell’OCSE, il rapporto migliore tra uso del computer a scuola e risultati degli studenti sembra prodursi quando gli studenti fanno un uso moderato del computer, a fronte di risultati in Lettura in Digitale inferiori quando l’utilizzo giornaliero del computer è eccessivamente/molto limitato o, all’opposto, è molto/eccessivamente intenso.”

E cosa fa il Miur? Ci propone la mega scempiaggine del “PNSD” e la figura “dell’animatore digitate”; che deve lavorare pure gratis; “le aule a tecnologia ‘leggera’”; “formare studenti in quanto e-Citizen consapevoli, aggiornati e creativi”; “passando dalla scuola della trasmissione a quella dell’apprendimento” ( pag. 19)!  Sì!… Con le UDA? Una totale assurdità e come chiedere a quindicenni di camminare sulle acque, o ai pesci di arrampicarsi sugli alberi!

Ma perdiana, che devono apprendere? Come si clicca sul mouse? Ma per favore finiamola con le cretinate e torniamo a libri cartacei, alla lavagna e al gessetto! Questo è il modo da sempre utilizzato dagli “animali” per il miglior apprendimento, dove sta l’empatia tra docente e discente? Come si può praticare il transfert delle conoscenze senza l’aspetto emotivo? La psicologia mi dice che per apprendere ci sono due modi lo studio e il ripasso, oppure l’imprinting!

“Per arrivare a una comprensione concettuale profonda e a un elevato livello di pensiero serve un’intensa relazione docente-insegnate”, spiegano i ricercatori Ocse, che sottolineano l’importanza dello «human engagement» nell’insegnamento.

La tecnologia, invece, spesso distrae. Il computer spegne il cervello!

Infine, altro problema per gli studenti e l’alienazione e la mancanza di socializzazione. Infatti il rapporto dice: “che nei  paesi dove il numero degli studenti che passano più di sei ore nei fine settimana si avvicina al 10% (Danimarca, Olanda e Grecia) o lo supera (la Svezia è al 13,2%)… si tratta di una categoria di studenti, sottolinea l’OCSE, ad alto rischio di solitudine, oltre che di assenze ingiustificate da scuola.”

Come si può notare, ma su internet ci sono decine di studi che mostrano l’inutilità delle tecnologie o gli effetti negativi che si ripercuotono sulle capacità intellettive, mnemoniche e  d’apprendimento degli alunni! Tempo fa leggevo uno studio fatto su due gruppi di soggetti, uno leggeva dal libro cartaceo, l’altro gruppo leggeva da un libro elettronico, e secondo voi quale dei due gruppi ha ripotato performance miglior? Chi ricordava più particolari, i nomi dei protagonisti, più dettagli della storia?… Gli umani digital-dipendenti? Oppure i primitivi con il cartaceo? Non ci state molto a pensare, è evidente che le performance migliori l’hanno attenute i cavernicoli con la carta!

Allora torniamo alle cose semplici, abbandoniamo le tecnologie, altrimenti sarà la fine, l’Italia sarà un paese di “Digital-Down-Depend”!

I lettori ci scrivono

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