Tutto è bene quel che finisce bene: una studentessa è riuscita svolgere l’esame di maturità a soli sedici anni nonostante la burocrazia della scuola, inizialmente, glielo avesse impedito. Ad intervenire, dopo una segnalazione del portale Skuola.net, è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
La ragazza, dopo aver iniziato la carriera scolastica con la cosiddetta “primina”, una volta arrivata alle superiori decide infatti di frequentare un indirizzo liceale in 4 anni. Da qui la sua giovane età al momento della maturità. Ma purtroppo, poco prima di svolgerlo, lei e la sua famiglia hanno ricevuto una brutta sorpresa.
La ragazza, che ha una media di voti alta, per la scuola, è risultata “troppo giovane” per il diploma, il suo mese di nascita non rientrava nei parametri per iscriversi nel percorso abbreviato. Con tante scuse per l’errore, la scuola propone una soluzione: l’iscrizione ad un quarto anno “standard” nel 2024 e Maturità nel 2025.
La mamma però non si è arresa: ha cercato l’attenzione dei media e il caso è arrivato fino a Viale Trastevere. Così la giovane ha potuto conseguire il diploma, ottenendo 100 e lode.
Ecco cosa ha raccontato la madre dell’alunna: “Ha svolto brillantemente i primi tre anni. Ma, proprio in occasione di un viaggio premio riservato ai ragazzi più meritevoli della nostra regione, le viene comunicato, in mia assenza, che non avrebbe avuto i requisiti per proseguire il suo percorso didattico. Le lascio solo immaginare il senso di frustrazione e di sfiducia generalizzata che ne è derivato. Ritengo che chi ricopre determinati ruoli, in particolar modo quelli che implicano un contatto diretto con i ragazzi, debba possedere una spiccata empatia e sensibilità”.
“Il provvedimento intrapreso si configurava perfettamente come una bocciatura, poiché avrebbe costretto mia figlia a studiare nuovamente argomenti già affrontati. Una decisione assurda, che non solo non garantiva in alcun modo la continuità didattica, ma recideva bruscamente i legami instaurati. Resta per noi ancora un mistero come la scuola abbia potuto adottare un simile provvedimento, soprattutto di fronte ad una ragazza che aveva già dimostrato ampiamente di essere all’altezza del percorso intrapreso”.
Quando ho saputo che il Ministro Valditara si sarebbe attivato, ho atteso la comunicazione ufficiale per non illuderla. Non potevamo crederci: il Ministro aveva accolto il nostro appello, garantendo la tutela e la continuità del percorso didattico di mia figlia! Cosa ci ha insegnato questa storia? Che bisogna avere fiducia nelle istituzioni e che, di fronte alle ingiustizie, è importante far sentire la propria voce, anche se si hanno solo 16 anni e ci si trova a combattere contro qualcosa/qualcuno che ci sembra insormontabile!”, ha concluso.
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