Con la fine delle vacanze e la campagna elettorale che ormai fa scintille, si è pure aperto il solito dibattito sulla durate delle vacanze estive a scuola che per molte famiglie sarebbero troppo lunghe, circa tre mesi.
E così, come riporta La Stampa, in un editoriale un medico in un editoriale critica l’eccessiva durata delle vacanze estive, retaggio di un’Italia rurale in cui “bambini e ragazzi servivano nei campi per aiutare le famiglie nel momento di maggior richiesta di lavori agricoli”, ma che oggi rischia di alimentare diseguaglianze sociali. Infatti, secondo la dottoressa, mentre i genitori benestanti possono mandare i propri figli in viaggio-studio o in un campus tra sport e cultura e altri, quello meno abbienti, qualche settimana in oratorio, dai nonni o dalla baby-sitter, per altri la situazione diventa penosa, soprattutto se devono rientrare a lavoro.
Tre mesi, secondo la dottoressa, sono troppi da coprire e spesso le famiglie sono costrette a rinunciare “ a fare una parte o la totalità delle vacanze insieme per alternarsi nella cura dei figli”.
Una soluzione ci sarebbe se si usassero i fondi del Pnrr per rendere le scuole vivibili anche in estate: nuovi spazi di aggregazione, garantire ai ragazzi di essere seguiti ogni stagione da personale di diverso tipo e smaltire quei 90 giorni in brevi periodi di pausa durante l’anno.
Ad avvalorare questa tesi c’è un rapporto europeo di Eurydice.
“Analizzando i dati dell’istruzione primaria di 42 Paesi dell’Unione si scopre che gli alunni danesi e italiani passano 200 giorni sui banchi. La nostra nazione detiene però anche il primato opposto: sono circa tredici le settimane di vacanze estive. Quasi la metà per i francesi, che ne hanno a disposizione otto contro i 160 passati a scuola. Gran Bretagna e Germania sono invece le “big” più stakanoviste: nella prima gli studenti si passano 190 giorni a lezioni e con un riposo di 45 giorni, nella seconda restano 195 giorni incollati sui testi contro appena cinque settimane in cui sono lontani dai libri”.
“Le vacanze sono troppo lunghe – spiega invece un preside, secondo quanto risposta sempre La Stampa – e gravano sulle famiglie. Noi abbiamo provato a lanciare diversi progetti per restare aperti anche a luglio, facendo non solo corsi di recupero per i debiti ma anche attività culturali e sportive”. Tuttavia “Appena suona l’ultima campanella i ragazzi vogliono stare lontani dall’aula per tutta l’estate ovviamente. Però se riuscissimo a fare della scuola un polo aggregativo anche a luglio, potremmo cambiare il calendario”.
La Legge di bilancio 2025 approvata dal Governo contiene disposizioni apprezzabili, come l’innalzamento della soglia…
Si discute molto di educazione alla pace, ma nelle ultime settimane la cronaca ha fatto…
Anche oggi, come faccio da ormai molto tempo, mi è capitato di leggere un vostro…
Meno soldi per le armi, più finanziamenti per la scuola, la sanità e la lotta…
Il regista napoletano Paolo Sorrentino, che ha diretto il film "Parthenope", al momento nelle sale…
L'ascolto attivo a scuola è una pratica che incoraggia gli studenti a partecipare in modo…