
Nel corso di una intervista a ‘Nbc news’, riporta AdnKronos, il presidente Usa, Donald Trump torna a ripetere: “Prenderemo la Groenlandia. Sì, al 100%”. E aggiunge che c’è una “buona possibilità che potremmo farlo senza l’uso della forza militare”, ma “non escludo nulla dal tavolo”.
Trump ha ribadito inoltre di aver “assolutamente” avuto discussioni concrete sull’annessione della Groenlandia, che a quanto pare gli fa tanta gola, pur essendo attualmente semiautonoma della Danimarca, alleata della Nato, per motivi di sicurezza “nazionale e internazionale”.
Alla domanda formulata al Tycoon su quale messaggio l’acquisizione della Groenlandia invierebbe alla Russia e al resto del mondo, Trump ha risposto: “Non ci penso davvero. Non mi interessa. La Groenlandia è un argomento molto separato, molto diverso. È pace internazionale. È sicurezza e forza internazionale”
Non dice certamente che l’isola è ricca di metalli rari e materie prime “critiche” fondamentali per la costruzione di microchip e batterie.
Ma ggiunge: “Ci sono navi che navigano al largo della Groenlandia provenienti dalla Russia, dalla Cina e da molti altri Paesi. E non permetteremo che accadano cose che possano danneggiare il mondo o gli Stati Uniti”.
Il riferimento alla crisi di Cuba, dell’ottobre 1962, allorché l’amministrazione Kennedy capì che i sovietici stavano segretamente riempendo l’isola di testate nucleari, è chiaro.
Nel caso specifico, non c’è nessun pericolo nucleare o di altra natura, e la Groenlandia è un Paese democratico che di recente ha pure adottato un nuovo governo di coalizione dopo libere elezioni. In più è stato diverse volte ribadito che non viene apprezzato dalla Groenlandia il tono con cui sono state formulate queste avance di Trump: “Non è così che si parla ai propri stretti alleati. E la Danimarca considera gli Stati Uniti come stretti alleati”.
In ogni caso, dopo le altre dichiarazioni di golosa ambizione dello stretto di Panama, su cui il presidente Usa vuole mettere le mani, e il cambio di nome del Golfo del Messico, che nelle cartine geografiche Usa è già diventato “Golfo d’America”, se anche la Groenlandia dovesse passare agli Usa, per i geografi del mondo ci sarebbe un gran daffare, a partire pure dai testi scolastici, dove fra l’altro, gli autori, compresi gli storici, dovrebbero spiegare i motivi di tanto subbuglio politico, mentre si dovrebbe trovare pure spazio nella bandiera usa dove collocare quest’altra stella.
Da sottolineare però il fato che, nell’arco di qualche anno, dopo i festeggiamenti dell’Europa per gli 80 anni di pace raggiunti, si riparla di invasioni, guerre, genocidi, bombe e di soldi, tanti soldi, da impiegare per riempire gli arsenali di materiale bellico, mentre si continua a morire in Ucraina e nel vicino oriente, tra le zolle della Palestina. A parte l’Africa dove, di alcuni Stati non si conosce nemmeno il reale motivo dei combattimenti e dei morti.