Il celebre attore, imitatore, comico e regista Tullio Solenghi ha rilasciato un’intervista a La Repubblica nella quale ha ripercorso la sua carriera, soffermandosi anche e soprattutto sugli inizi, che hanno a che fare, curiosamente, con la scuola.
A quanto pare da giovanissimo Solenghi era solito imitare una sua docente, cosa che gli costò ben tre giorni di sospensione: “‘Beccàto, il mio Noschese da strapazzo’. La professoressa di chimica aveva voce stridula e gesti da marionetta, impossibile non prenderla in giro: ma quel giorno, i compagni di classe non ridevano. Molto strano. Tullio riprese a scimmiottarla con più impegno: niente da fare, tutti seri. Poi sentì qualcuno che da dietro gli batteva una mano sulla spalla. ‘Solenghi, venga con me dal preside’. Tre giorni di sospensione”, scrive il quotidiano.
“In realtà la mia carriera da imitatore era cominciata anni prima: con don Giorgio, il mio Pigmalione, una specie di don Milani, le gite della parrocchia al Santuario della Guardia e io padrone del microfono, in fondo al pullman. Mi scappa da ridere, ripensando a quando in fondo al pullman di don Giorgio facevo le imitazioni di Peppino Di Capri e Ruggero Orlando: ‘Qui Nuova York…’. Aveva ragione la professoressa: un Noschese da strapazzo. Felice”, ha detto l’attore, nato in un piccolissimo paese. “Sono cresciuto in un piccolo paradiso, dove tutti conoscevano tutti. Scendere a Nervi, per frequentare le scuole medie, fu come attraversare l’Oceano Atlantico”, ha concluso.
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