Un colpo di Sato anomalo, quello turco, ma col quale si dimostra ancora di più che la cultura, l’autonomia critica e l’indipendenza di giudizio, che l’istruzione porta con sè, confliggono con le dittature. E infatti oltre alle epurazioni di politici, di militari, di funzionari, la Turchia di Erdogan si accanisce pure contro le scuole e i professori, sbarcando perfino in Cambogia al cui Governo ha chiesto di chiudere delle scuole legate al predicatore Gulen, accusato da Ankara di essere l’istigatore del fallito golpe di venerdì.
Fethullah Gulen, che ha smentito qualsiasi coinvolgimento nel colpo di Stato, è il capo spirituale del movimento Hizmet che conta una gigantesca rete di scuole, ong e imprese. “Sappiamo che Fethullah Gulen è l’istigatore del colpo di Stato e noi sappiamo che le scuole Zaman gli sono affiliate”, ha spiegato all’Afp un funzionario dell’ambasciata di Turchia in Cambogia. “Ecco perché il nostro governo le vuole far chiudere”, ha aggiunto, chiedendo di mantenere l’anonimato.
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Queste scuole, dalla materna all’università, che contano più di 2.000 studenti in Cambogia, hanno negato di avere legami con il predicatore turco. Sono state fondate nel 1997 da un ex giornalista di Zaman, giornale vicino a Gulen ma da marzo sotto il pieno controllo di Ankara. “I fondatori della Zaman International School hanno lanciato la scuola seguendo i precetti spirituali di Fethullah Gulen, ma Gulen non ha mai avuto legami ufficiali o implicazioni nell’amministrazione della scuola”, ha affermato in un comunicato Ejder Kilic, presidente del gruppo Zaman Co Ltd. Il ministero degli Esteri cambogiano ha detto all’Afp di non aver ricevuto per il momento nessuna richiesta ufficiale relativa alla chiusura delle scuole in questione.