Sta comportando sdegno e preoccupazione la decisione del Governo turco di sospendere dal servizio oltre 36mila docenti perché ritenuti vicini ai “golpisti”.
Nella lista di coloro che ritengono offensivo quanto deciso dal presidente Erdogan – non dare più la possibilità di sedersi dietro la “cattedra” a 15.200 insegnanti pubblici e togliere la licenza a 21 mila docenti che operano negli istituti privati perché ritenuti vicine alla rete di Fethullah Gulen, che secondo Ankara è l’ispiratore del fallito golpe della scorsa settimana – c’è pure il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
Parlando della situazione in Turchia a Unità.tv, il responsabile del ministero italiano dell’Istruzione, Università e Ricerca ha detto che con questa operazione si è colpito “veramente il cuore della società” turca.
“E’ un fatto molto grave colpire il mondo della scuola, desta sgomento e inquietudine”, ha aggiunto Giannini.
Il ministro quindi ha espresso la sua solidarietà alla comunità scientifica turca.
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