Rischia di passare come uno dei provvedimento più anacronistici del XXI secolo, almeno per la scuola: si tratta della decisione del direttore di un istituto superiore di Mersin, sulla costa mediterranea della Turchia, specializzante nella pratica delle arti e dello sport. Ebbene il Capo d’Istituto, Nevit Kodalli, ha deciso che studenti e studentesse dovranno stare a una distanza minima di 45 centimetri fra di loro. Dietro alla decisione, già divenuta applicativa, si sospetta fortemente che vi sia l’influsso della religione musulmana. Quella, per capirci, più integralista.
Anche perché giunge dopo altre dello stesso genere: nel dormitorio dell’istituto, ad esempio, sono state messe delle sbarre fra l’area femminile e quella maschile. Addirittura le porte prevedono una ‘zona di accesso separata: a destra i maschietti, a sinistra le femminucce. E anche le mense sono state divise.
La notizia ha fatto il giro del mondo creando non poco turbamento. E ha colto di sorpresa anche le istituzioni locali. Tanto che il Provveditore agli studi di Mersin ha chiesto chiarimenti al direttore scolastico. Il quale però, dopo aver negato spiegazioni a diversi genitori, che hanno a loro volta chiesto delucidazioni sul provvedimento, entrato in vigore da pochi giorni, non avrebbe ancora fornito una spiegazione ufficiale.
E nemmeno gli studenti dell’istituto sono rimasti a guardare: alcuni di loro si sono confidati con l’emittente Ntv. Uno a seguito della decisione di non far entrare i diversi sessi frequentanti la scuola, ha detto di sentirsi "distrutto dal punto di vista psicologico". Un altro ha spiegato di aver "deciso di frequentare questa scuola per diventare artisti. E ci dividono fra uomini e donne".
E nemmeno gli studenti dell’istituto sono rimasti a guardare: alcuni di loro si sono confidati con l’emittente Ntv. Uno a seguito della decisione di non far entrare i diversi sessi frequentanti la scuola, ha detto di sentirsi "distrutto dal punto di vista psicologico". Un altro ha spiegato di aver "deciso di frequentare questa scuola per diventare artisti. E ci dividono fra uomini e donne".