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Turchia, riprendono quota le scuole per imam

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Il sistema scolastico turco prevede un corso di studi, classificato come liceo professionale, che prepara gli studenti a diventare imam. Una vera e propria scuola religiosa percepita da molti come una minaccia alla laicità, tanto che nel 1997 il parlamento aveva imposto delle restrizioni ai diplomati di queste scuole, come ad esempio limitarne l’accesso alle Facoltà universitarie tranne che a quella di teologia.
Oggi, nuovo Parlamento, nuove leggi. È di qualche giorno fa la notizia che l’assemblea legiferante turca, con una maggioranza quasi assoluta (254 favorevoli, 4 contrari), intende togliere questi vincoli in nome della democrazia e delle pari opportunità offerte a tutti gli studenti.
Il partito repubblicano insorge, sostenuto in questa protesta dall’assemblea dei presidi di Facoltà e dall’esercito che vedono nel provvedimento legislativo un attacco al principio di laicità, già in questi giorni in Francia oggetto di una legge ad hoc.

Secondo le stime più recenti, circa 70.000 ragazzi turchi frequentano oggi le scuole religiose per imam, tra l’altro finanziate dallo stato e sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione. Una percentuale tutto sommato minima se si pensa che, tra primaria e secondaria, il numero degli studenti si aggira sui venti milioni. Tuttavia, sostengono i detrattori della legge, la minaccia è concreta: cosa accadrebbe se uno o più studenti di queste scuole, magari integralisti, dovessero accedere a posti-chiave nelle istituzioni del Paese?