Siamo al prendere o lasciare delle conciliazioni – è il commento di Pino Turi , segretario generale della Uil scuola all’indomani della riunione al Miur sull’avvio del nuovo anno scolastico.
La burocrazia ministeriale è sorda ai suggerimenti e incapace di gestire una situazione difficile e complessa. Si continua a dimenticare che dietro a quei numeri ci sono le persone, gli alunni e le scuole e nessuna spiegazione né garanzia. Siamo pronti a forme di protesta decise e diffuse – aggiunge Turi – ci sono persone catturate dal vortice di un algoritmo sbagliato catapultate in sedi non richieste con il dubbio di aver subito un’ingiustizia.
E’ evidente che occorre equità – continua Turi – un’azione decisa a cui la politica ora non può più sottrarsi.
Una riunione surreale quella di ieri – aggiunge – durante la quale alle nostre proposte e obiezioni sono corrisposte solo strette di spalle e nessuna soluzione. Abbiamo fatto proposte concrete per sanare gli errori, garantire uniformità di comportamento dei diversi uffici, comunicazioni oggettive e tracciabili.
Registriamo invece che la gestione del personale sarà stata demandata di fatto alle aule del tribunale.
Migliaia di ricorsi che produrranno spostamenti con effetto domino in corso di anno scolastico, ricadute negative sulla didattica e un costo individuale e sociale del quale – commenta Turi – non c’è davvero alcun bisogno.
Proprio in questi giorni, durante i quali gli insegnanti dovrebbero mettere a punto la programmazione per il nuovo anno, creare le condizioni per partire con il piede giusto nelle loro classi, in centinaia di migliaia non sanno ancora quali saranno i loro colleghi, su quali professionalità potranno fare conto, su quante classi dovranno lavorare, quali saranno gli effetti concreti delle scelte operate nel caldo d’agosto dai dirigenti.
In migliaia hanno un problema contingente da risolvere: faccio le valige oppure no?
Mentre la scuola mette in moto le sue migliori risorse per garantire al 93% degli studenti un regolare avvio delle lezioni, il quadro di riferimento che fornisce il ministero è desolante.
La nostra è una scuola di qualità messa a dura prova – conclude Turi – che ancora mostra la vitalità per risolvere, al suo interno, i problemi irrisolti. Siamo impegnati a trovare interlocutori interessati a ripristinare i diritti dei lavoratori e riportare un clima di necessaria serenità nel sistema scolastico.
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