La Uil scuola conferma la propria firma al protocollo d’Intesa del 14 agosto, ma contesta pesantemente la nota che lo stravolge, ritirando la delegazione trattante. Ad affermarlo è il segretario generale Pino Turi che sottolinea come la Uil scuola giudichi inaccettabile la nota amministrativa prodotta dal ministero e per protesta decida di ritirare la propria delegazione. Tale posizione è stata chiarita al termine della riunione nazionale del sindacato.
“A scuola con il green pass o con il tampone, questo dice il protocollo, e in conformità di legge il tampone è a carico del datore di lavoro. Questo abbiamo firmato e questo sosterremo in ogni sede” spiega Turi.
Il leader della Uil scuola ribadisce gli impegni politici, con riferimento alle classi numerose e ai lavoratori fragili, che vanno rispettati.
“Lavoratori fragili, prenotazioni spostate, certificazioni in ritardo, persone pregiudizialmente contrarie. I casi sono diversi e vanno coniugate responsabilmente libertà e giustizia sociale – osserva Turi e lo scontro ideologico, mettendo anche le mani in tasca ai lavoratori, non presagisce nulla di buono. I dispositivi di tutela e i tamponi non possono essere a carico dei lavoratori”.
“Per paradosso – aggiunge – in base alle disposizioni di legge in caso di sanzione non è il preside che deve intervenire ma il Prefetto. Quello della scuola è l’unico settore per il quale sono state previste anche sanzioni economiche. Una vera e propria vessazione. Sarà il caos. Per questo rilanciamo la nostra proposta di moratoria in modo da permettere alle scuole di organizzarsi e al Parlamento di convertire in legge il decreto che va profondamente cambiato”.
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