Mobilità

Turi (Uil-Scuola) sui trasferimenti: è stato firmato un non-contratto. Pronti al contenzioso

Secondo Pino Turi, il segretario generale della Uil Scuola, sarebbe stato firmato un non-contratto sulla mobilità.  Un pasticcio tutto burocratico che invece di garantire trasparenza e diritti, li discrimina per annate e per situazioni soggettive che poco hanno a che fare con un contratto collettivo.

La contrattazione, precisa Turi, ha regole chiare: 

  1. deve essere chiara e trasparente tanto che ogni destinatario leggendola possa capirla nella sua applicazione.
  2. deve registrare il massimo della convergenza sindacale, quella che la legge assegna ai vari soggetti sindacali in termini di rappresentatività perché abbia effetti erga omnes.
  3. agisce su un piano di sostanziale parità, attraverso regole e strumenti che ne consentano di trovare l’equilibrio tra diritti e doveri dei destinatari.

Nessuno di questi elementi è rilevabile in questo non-contratto che risulterebbe essere “un atto autoritativo di natura amministrativa che opera un’interpretazione intrecciata di leggi farraginose, di difficile applicazione, e con un sistema, quello del ‘prendere o lasciare’ che non sostanzia la parità tra le parti prevista dalla legge. Spingere a mettere una firma ad un atto amministrativo e dividere e spaccare i sindacati.

Inoltre per Pino Turi non si può ipotecare l’azione sindacale generale che riguarda 800 mila docenti discriminanti da blocchi triennali a ripetizione. Discriminazione che coinvolge persino i Dsga, una minoranza, proprio per questo ancora più inaccettabile per un contratto collettivo.

Dunque, invece di sospenderlo, scrive Turi, si è scelto di portare avanti un non-contratto, per cui, minaccia il sindacalista della Uil-Scuola, oltre a rifiutare la firma ad un non-contratto per adesione, si aprirà un contenzioso (politico e giurisdizionale) “che intraprenderemo sicuramente in maniera congiunta, o anche da soli”. 

Pasquale Almirante

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