L’accusa, come si ricorderà, era molto grave: essersi appropriato insieme a G. D.C., 68 anni, di Calascibetta, ex direttore amministrativo dello stesso istituto, entrambi in pensione, di 340mila euro in dieci anni.
Dunque avevano approfittato del denaro pubblico a scopi personali. Ma il triste fu scoprire a quale scopo erano stati presi i soldi. Il denaro, infatti, era stato speso in gran parte per organizzare viaggi a luci rosse in Romania. I due erano stati condannati in primo grado a risarcire la somma oltre agli interessi. Ora la condanna definitiva in appello per i due che hanno preferito non presentare ricorso.
La vicenda aveva poi assunto toni tragicomici. Addirittura l’ex direttore amministrativo era stato accusato di minacce rivolte ad altri docenti della stessa scuola con un nunchaku, un’arma usata nelle arti marziali e composta da due corti bastoni di legno legati ad una estremità da una catena.
Il quotidiano “la Repubblica” di Palermo ricostruisce così l’intera vicenda: “Le indagini sono scattate nell’aprile del 2010, quando D.C. viene coinvolto in un incidente stradale gravissimo. L’uomo viene ricoverato in prognosi riservata, ma gli agenti della polizia stradale intervenuti trovano una lettera nella quale D.C. elenca un sfilza di appropriazioni dalle casse della scuola, fatte da lui stesso e dal preside. L’uomo si riprende e, non appena le sue condizioni lo consentono, viene interrogato sui contenuti della lettera: così l’ex direttore amministrativo ricostruisce non solo la dinamica delle appropriazioni, ma anche uno scenario fatto di minacce e intimidazioni. Secondo la sua versione dei fatti, un mese prima dell’incidente, il preside lo aveva costretto a firmare una lettera nella quale confessava di essere l’unico responsabile delle sottrazioni e per questo motivo il dirigente scolastico deve rispondere anche di estorsione.
Il capo di istituto non ha esitato a manomettere il proprio passaporto quando ha capito che il direttore amministrativo aveva vuotato il sacco agli uomini della squadra mobile di Enna e al sostituto procuratore Marco Di Mauro. Ha pensato di eliminare le tracce dei viaggi all’estero e in particolare quelli in Romania. Molti di quei viaggi li facevano insieme. L’esame ai raggi ultravioletti nei laboratori della polizia scientifica ha però rivelato timbri e visti. La comparazione con quelli di D.C. ha confermato che le date delle “gite di piacere”, coincidevano sui due passaporti. È stato accertato che le sottrazioni di somme dai fondi della scuola avvenivano in coincidenza con i viaggi all’estero.”
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