C’è stato un solo incontro di trattativa sulla mobilità tra MIUR e sindacati della scuola ed i docenti esiliati dalla L.107 hanno chiaramente capito che non c’è alcuna intenzione di trattare un aumento delle quote percentuali dei posti da lasciare per i trasferimenti fuori provincia. Si vorrebbe riproporre un contratto fotocopia di quello dello scorso anno che, con il solo 30 percento dei posti dati a mobilità da fuori provincia, ha lasciato sostanzialmente immutata la drammatica situazione dei 25 mila docenti del Sud costretti ad emigrare al Nord della Buona Scuola.
I comitati in lotta contro la L. 107 hanno incontrato le OO.SS. regionali dell’Abruzzo, della Campania, della Sicilia, della Sardegna, della Puglia , del Lazio nei giorni del 2, 3, 10 e 18 novembre discutendo con loro alcune proposte, prima fra tutte la mobilità fuori provincia effettuata su tutto l’organico dell’autonomia disponibile per favorire il rientro dei docenti fuori regione e per superare la “diversità” della scuola che a differenza degli altri comparti della P.A. impone solo una mobilità con esigue percentuali. Gli incontri si sono svolti in un clima di confronto costruttivo ed i rappresentanti delle sigle sindacali hanno sostenuto di essere d’accordo sulla necessità di aumentare tale percentuale impegnandosi a farsi portavoce delle istanze e richieste dei docenti esiliati.
Ed ora invece? Si ritiene di non dover neppure aprire la trattativa sulla mobilità? Se ciò accadesse e le quote non aumentassero, i docenti esiliati dalla L.107 si sentirebbero definitivamente traditi dai loro sindacati, i soli che possono tutelarli. E’ grande il malcontento tra i docenti coinvolti nella questione “esilio forzato”, lavoratori che stanno vivendo un disagio enorme ed hanno provato direttamente quanto le percentuali stabilite nella contrattazione dello scorso anno siano anni luce lontane dal rappresentare neppure un inizio della soluzione del problema. Assolutamente lontane dal rappresentare l’inizio del piano di rientro che oramai da due anni e più viene chiaramente chiesto per ridurre l’emergenza socio economica in atto nelle loro regioni.
Per questo, anticipatamente rispetto ai piani ed accelerando notevolmente i tempi, i comitati riuniti hanno invitato i segretari generali e tutte le sigle sindacali ad un incontro che si terrà a Roma il giorno 6 dicembre 2017 alle ore 17 presso Libera Accademia Horti Teatrali in Via Giolitti 159/163.
Domani 4 dicembre infatti ci sarà un secondo incontro dedicato alla trattativa sulla mobilità ridotta ai minimi termini. E’ doveroso, nei confronti dei docenti esiliati dalla legge 107, che si tratti almeno per aumentare le quote percentuali da riservare ai trasferimenti interprovinciali.
I comitati, le associazioni e i gruppi di docenti nati dopo la L. 107 chiedono a chi siede ai tavoli di concertazione con il MIUR di non chiudere la trattativa il 4 dicembre, di non firmare un contratto che riporti le stesse percentuali dell’anno scorso. Chiedono ancora ai rappresentanti sindacali invitati di essere presenti il 6 all’incontro organizzato e di non firmare un contratto che non contempli un aumento delle percentuali riservate alla mobilità.
#nonfirmateil4 #incrementoquotamobilità #vittimedella107 #finoallultimorientro
Nastrini Liberi Uniti, Comitato Nonsisvuotailsud, Osservatorio Diritti Scuola, Comitato 8000 esiliati fase B, Vittime dell’algoritmo, Nastrini Rossi, Coordinamento docenti fase C
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