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Tutor e anticipi: vicenda conclusa

Si è conclusa verso le ore 18 presso la sede dell’Aran la trattativa relativa all’art. 43 del Contratto nazionale. 
Sindacati e parte pubblica hanno sottoscritto un accordo con cui vengono disapplicate tutte le norme relative al tutor. In particolare vengono disapplicati i commi 5,6 e 7 dell’art. 7 e il comma 5 dell’art. 10 del decreto n. 59: i primi tre punti riguardano la fuznione tutoriale nella scuola primaria mentre il quarto riguarda la scuola media.
L’accordo stabilisce anche che le norme relative agli anticipi nella scuola dell’infanzia non possono essere applicate in quanto non esistono accordi sitpulati con le Regioni.
D’ora in poi, inoltre, le scuole non potranno più stipulare contratti di prestazione d’opera per la realizzazione delle attività opzionali che andranno svolte facendo ricorso esclusivamente al personale docente statale.
Sull’accordo  va registrato il commento favorevole di Massimo Di Menna, segretario nazionale UilScuola, che dichiara: 
“L’intesa raggiunta è positiva  perché contribuisce a dare elementi chiari e concreti agli insegnanti e alle scuole del primo ciclo dell’istruzione già per l’avvio del prossimo anno scolastico e punta sul valore della professionalità degli insegnanti e sulle opportunità organizzative e didattiche dell’autonomia scolastica”.
Altrettanta soddisfazione esprime il segretario nazionale di CislScuola Francesco Scrima che afferma: 
“Con la sottoscrizione di questa sequenza contrattuale sono stati salvaguardati i valori della collegialità, della contitolarità e della corresponsabilità del gruppo docente nella programmazione/gestione dell’attività educativo-didattica nella scuola primaria, seriamente messa in discussione dall’introduzione autoritativa e unilaterale della figura “tutoriale”, attraverso la previsione di inaccettabili vincoli temporali e orari contenuti nel Decreto Legislativo 59/2004, in palese e arrogante violazione non solo delle prerogative della contrattazione sindacale ma anche della stessa autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche”.
Anche Cgil-Flc si dice soddisfatta della soluzione della vicenda ma coglie subito l’occasione per “rilanciare”: 
“Chiediamo  al Ministro – si legge nel comunicato diramato poco dopo la chiusura della trattativa – di cancellare con ogni urgenza la vessazione burocratica rappresentata dal portfolio, cioè una raccolta di centinaia di carte senza un indirizzo preciso che non serve a descrivere il percorso dell’alunno, e quella bruttura rappresentata dalle Indicazioni nazionali, un testo che ha dato all’Italia il triste primato di essere l’unico paese nel globo nel quale è stato cancellato dai programmi di insegnamento l’evoluzionismo ed introdotto il creazionismo”. 

Prende posizione anche lo Snals-Confsal, che considera l’accordo “un positivo punto di mediazione utile a contribuire a superare il clima di incertezza e di tensione esistente nella scuola e perché rientra in una politica scolastica volta a potenziale l’autonomia e il ruolo dei docenti”. Il vice-segretario nazionale dello Snals-Confsal, Achille Massenti, ha aggiunto: “vengono così cancellate le ‘invasioni di campo contrattuali’ operate dalla legge 53/2003 in materia di organizzazione del lavoro, di orari di servizio, di potenziale gerarchizzazione della funzione docente e gli assurdi vincoli in relazione alla mobilità del personale”.

A sua volta, la Gilda degli Insegnanti “esprime la propria soddisfazione per questo risultato che porrà termine al contenzioso che ha avvelenato a lungo il clima di molte scuole italiane a causa del tentativo illegittimo del precedente Governo di imporre tutor e portfolio in violazione del contratto di lavoro“. Il coordinatore nazionale della Gilda, Rino di Meglio, sottolinea come “nel documento contrattuale si prende anche atto dell’impossibilità di attivare le figure professionali che sono condizione per l’attuazione dell’iscrizione anticipata alle Scuole dell’infanzia“.
Adesso l’accordo sottoscritto fra le parti dovrà essere trasmesso alla Corte dei Conti per il prescritto visto di legittimità.

Reginaldo Palermo

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