Attualità

Tutoraggi pedagogici: un’idea per la didattica partecipativa

Per promuovere la didattica partecipativa, per abbattere la dispersione scolastica, per aiutare i docenti la rete di scuole di Save the Children da diversi anni ha attivato i Tutoraggi Pedagogici, che attualmente sono messi in pratica in 120 scuole italiane, coinvolgendo oltre 100 docenti. L’idea nasce in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca e il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE). Di cosa si tratta?

I tutoraggi pedagogici sono percorsi di accompagnamento rivolti ai docenti, strutturati secondo la modalità del tutoraggio tra pari e sono condotti da docenti-tutor con esperienza formativa. Si tratta di un’azione di cura, che parte dall’ascolto dei bisogni, che orienta e che si base sulla ricerca di modalità di intervento efficaci nella pratica didattica.

Il tutor

Il tutor è uninsegnante che ha competenze formative e capacità di accompagnamento professionale di altri insegnanti e che è in grado di supportare colleghi di altre scuole nel riflettere su questioni didattiche e educative quotidiane. L’idea nasce dal lavoro cooperativo e dalla pedagogia popolare, si ispira a Freinet e qualcuno lo definisce un ‘non-metodo’ che si preoccupa di stimolare i processi e di guidare le scoperte, non di imporre un unico percorso uguale per tutti. I francesi lo hanno rinominato ‘metodo relazionale’, perché i processi non si svolgono solo in solitudine ma soprattutto nello scambio, nel confronto, nella negoziazione con gli altri.

Il metodo naturale inoltre pone al centro la solidarietà sociale e l’emancipazione di ogni bambino o bambina.

Benefici e ricadute del tutoraggio

Attraverso il tutoraggio i docenti sono maggiormente motivati e promuovono azioni didattiche attive, attente all’apprendimento, alla progettazione, alla coerenza tra quest’ultima, la documentazione e la valutazione. La sfida è poi quella di allargare la partecipazione ad altri docenti della stessa scuola o di scuole vicine, oltrepassando i problemi organizzativi contingenti, che spesso nella scuola diventano paralizzanti.

Come emerge dalle testimonianze, che il gruppo di Fuoriclasse in Movimento, ha raccolto tra i tutor, non ci sono ricette o istruzioni precostituite, ma si cerca di mettere in condizione i docenti di sperimentare approcci, tecniche, strumenti diversi e li si spinge a sostenere il proprio agire attraverso la documentazione, la pedagogica.  Poiché il tutoraggio si colloca all’interno del progetto Fuoriclasse in Movimento, si affianca al Consiglio Fuoriclasse, espressione ed esercizio di pratica democratica degli studenti che vivono personalmente il contesto scolastico, e porta i docenti alla consapevolezza di cambiamenti necessari, che partono proprio dalla pratica dell’ascolto e si muovono per trovare soluzioni all’interno delle risorse messe in campo.

Il tutoraggio pedagogico, inoltre, favorisce il confronto tra docenti, spesso poco attivo e praticato, ma non contempla il giudizio o rivoluzioni forzate, risponde – nelle intenzioni dei promotori – ai bisogni che si manifestano di volta in volta.

Fondamentale è la relazione tra pari, arma vincente dei tutoraggi. E si parte dal basso e si attivano docenti a costruire relazioni significative, di scambio costruttivo, alimentate da interesse e voglia di mettersi in gioco mettendo al centro il benessere degli allievi.

Carmelina Maurizio

Articoli recenti

PNRR su formazione alla transizione digitale, avviso in scadenza l’11 novembre 2024

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato l’avviso pubblico prot. n. 152374 del 28…

08/11/2024

Pensioni scuola, per l’APE Sociale deve essere presentata domanda entro il 30 novembre per la verifica dei requisiti

Il termine per la presentazione della domanda di verifica delle condizioni di accesso all’APE Sociale,…

08/11/2024

Stupro Palermo, condannati tutti e sette gli autori ma ridotte le pene richieste. Uno di loro: “Chiedo una sentenza giusta”

Ci sono novità sul caso dello stupro di Palermo, la violenza di gruppo perpetrata ai…

08/11/2024

Niente compiti casa o per le vacanze e pause ogni sei settimane, accade in Olanda. La mamma influencer: “Che meraviglia”

Il duo di mamme influencer molto famose su Instagram che si batte per la modifica…

08/11/2024

Supplenze docenti. Quando non è possibile lasciarle e quando ciò è fattibile

L’O.M. 88 del 16 maggio 2024 nel disciplinare il conferimento delle supplenze, ha disposto che…

08/11/2024

Collaboratore scolastico finge di avere un tumore e non va scuola percependo lo stipendio: dovrà restituire 115mila euro

Un caso davvero assurdo: un collaboratore scolastico 49enne di una scuola del lodigiano ha finto…

08/11/2024