I lettori ci scrivono

Tutta la nostra solidarietà alla dirigente di Firenze, Annalisa Savino

In merito alla lettera della dirigente Annalisa Savino e alla reprimenda del ministro Giuseppe Valditara, riteniamo opportuno non rimanere in silenzio.

Nella circolare interna all’istituto, la dirigente Savino invita i suoi studenti a non rimanere indifferenti, ad avere fiducia nel futuro e ad aprirsi al mondo, condannando ogni forma di violenza e di prepotenza. E lo fa ricordando loro come sia facile, in momenti di sfiducia collettiva nelle istituzioni, cedere alla tentazione della forza e alla deriva autoritaria. Non inventa nulla, fa riferimento a fatti storici.

Non si tratta di propaganda né di iniziativa strumentale o di politicizzazione della scuola.

Si tratta di educazione alla cittadinanza, al senso critico, alla libertà.

Si tratta di insegnare ai ragazzi a leggere il presente attraverso la storia, perché imparino ad assumersi la responsabilità del tempo che vivono e abbiano gli strumenti per compiere scelte coraggiose.

Si tratta di insegnare ai ragazzi a credere ancora nella democrazia che, se pur fragile e piena di difetti, è l’unica forma di governo che garantisce la libertà. I nostri padri hanno conosciuto le dittature e i totalitarismi: con il sangue hanno costruito la democrazia e hanno scritto la Costituzione che la tutela. Non è scontato che sappiamo custodirle.

Lettera ridicola? A noi è parsa nobile e coraggiosa.

Le parole del Ministro, invece, ci sono sembrate molto pericolose.

Lasciano intendere che la scuola non debba occuparsi di politica. Certo, la scuola non è il luogo della propaganda partitica, ma la politica è il vertice di ogni seria educazione che miri a formare liberi cittadini, uomini e donne che riconoscano di appartenere a una polis e siano capaci di spendersi per il bene comune.

E sono pericolose perché lasciano trasparire, in modo niente affatto velato, che dall’alto sarà necessario prendere misure se nelle scuole persisteranno atteggiamenti simili a quelli della dirigente Savino. In Italia non c’è alcuna deriva autoritaria? Certo che c’è: la deriva autoritaria è evidente nelle parole del Ministro, chiaramente intimidatorie. Non abbiamo timore ad affermarlo. Che il Ministro cominci a pensare di prendere delle misure anche contro di noi perché persisteremo in atteggiamenti che non gli piaceranno.

Un gruppo degli insegnanti dell’IPA “S. Sabbatini” di Pozzuolo del Friuli (UD)

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