“Porre l’educazione al centro dell’attenzione, delle preoccupazioni e delle urgenze di tutto il Paese: con la manifestazione del 10 maggio la Chiesa italiana sta operando con coraggio per ottenere questo obiettivo. Il fatto che Piazza S. Pietro sarà riempita da rappresentanti di scuole statali, paritarie e cattoliche; da insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e studenti; da operatori sia della scuola che della formazione professionale; da cattolici e da laici, è già di per sé un grande segnale positivo che tutta la scuola manda al Paese”, così si esprime il Presidente dell’AGeSC, Roberto Gontero, in vista dell’incontro della scuola con Papa Francesco per il prossimo 10 maggio.
“Certamente dalle scuole cattoliche e dalla nostra Associazione – continua Gontero – arriveranno a Roma decine di migliaia di famiglie, ma il fatto nuovo, che avrà importanti ricadute su tutto il sistema di istruzione, è che tutta la scuola, nelle sue molteplici componenti, sarà presente ad ascoltare Papa Francesco, un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita all’educazione e alla scuola. Sicuramente tornando nelle scuole non si potrà prescindere da quanto ci dirà il Papa, che saprà ridare senso e slancio all’identità, all’azione educativa e alla vocazione di ogni scuola, di ogni insegnante e dirigente, di ogni genitore”.
“La scuola ha bisogno di cambiamenti e di risorse – conclude il Presidente dell’AGeSC – per diventare più efficiente, di maggior qualità, più libera e di maggior sostegno ai più deboli e poveri. Ma questo risultato – che ha certo bisogno di scelte politiche ed economiche adeguate – lo si potrà ottenere solo se ci sarà anche un cambiamento nella coscienza e nelle azioni di chi opera nelle scuole, solo se insegnanti dirigenti e famiglie sapranno rinnovare e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità di educatori chiamati insieme a servire le giovani generazioni. Da Piazza S. Pietro sabato prossimo il popolo della scuola deve ripartire, seguendo Papa Francesco, con questa rinnovata coscienza. E così anche tutto il Paese potrà rinnovarsi”.
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