Iniziano in questi giorni in tutti gli Uffici scolastici provinciali d’Italia le operazioni per le immissioni in ruolo di docenti e personale Ata previste dal decreto ministeriale n. 87 del 4 agosto scorso.
Le assunzioni riguardano, come è noto, 8mila docenti (1.941 di scuola dell’infanzia, 553 di primaria, 734 di secondaria di I grado, 438 di secondaria di II grado e 4.303 di sostegno) e altrettanti Ata secondo i contingenti provinciali individuati dallo stesso decreto.
In realtà le tabelle allegate al provvedimento ministeriale non sono di agevole lettura per i diretti interessati e, soprattutto, non contengono tutti i dettagli, per esempio quelli relativi ai contingenti delle diverse classi di concorso di scuola secondaria.
A colmare la lacuna ci ha pensato il sito Professione Insegnante che per tutto il periodo estivo ha seguito con particolare attenzione la questione del precariato.
E così nel sito basta selezionare una provincia per ottenere l’elenco completo di tutte le immissioni previste.
A dire il vero questa, non è l’unica iniziativa assunta in queste settimane da Professione Insegnante che ha lanciato anche alcune proposte concrete per far sì che a settembre i problemi della scuola tornino d’attualità.
La prima proposta è semplice e chiara: “i sindacati comprino il primo settembre una pagina di 5 quotidiani italiani e senza fare propaganda, siglandosi “I sindacati della scuola”, illustrino al paese la drammatica situazione della scuola pubblica italiana”.
Ma non basta: “I 5 segretari generali con i loro dirigenti nazionali e periferici vadano ad occupare il Ministero dell’Istruzione e si incatenino al cancello del palazzo di Viale Trastevere per giorni”.
“Lo possono fare – aggiungono un po’ provocatoriamente i responsabili del sito – visto che sono esonerati all’insegnamento per tutto l’anno scolastico”.
Quanto ad un eventuale sciopero il sito suggerisce che i sindacati di categoria facciano pressione sui leader delle confederazioni affinchè venga indetto “dopo una serie i passaggi politici e dopo una serrata mobilitazione, uno sciopero generale sulla scuola e per la scuola, uno solo, non 7, dieci, venti”.
Difficile dire se le proposte di Professione Insegnante saranno tenute in considerazione dai 5 principali sindacati della scuola ai quali sono rivolte, certo è che a settembre il tema del precariato sarà nell’agenda del dibattito politico e sindacale anche perché un po’ tutte le organizzazioni sono convinte che le assunzioni messe in cantiere dal Governo sono ampiamente sottodimensionate rispetto alle reali esigenze della scuola.