Se ci si chiede qual è la rovina della scuola italiana, la risposta è: i progetti e tutte quelle attività che distolgono l’orizzonte della didattica. Fare solo progetti a scuola è un male, creano disorientamento negli alunni e li allontanano dallo studio delle discipline. Occorre ridurli drasticamente a favore di una didattica seria e a misura dell’alunno.
Non si può fare solo una scuola di progetti tralasciando o meglio sacrificando le discipline. A scuola si mettono in cantiere progetti di tutte le specie e le fatture che non hanno ricadute efficaci su quello che veramente serve agli alunni.
Ricordiamo ai grandi “soloni” di tutte quelle teorie psico-pedagogiche che gli alunni non sanno più coniugare i verbi, non sanno leggere, non sanno scrivere una frase semplice, non conoscono le regole elementari.
E la scuola di oggi che fa? Continua a propinare un oceano di progetti e attività che non accrescono affatto le abilità linguistiche e comunicative ma stanno solo affossando la scuola. Mi sapete spiegare come mai la riforma Gentile del 1923 è stata ottima per settanta anni ed ha funzionato preparando alla vita generazioni di studenti, studenti cioè che sono usciti veramente preparati e competenti che sono protagonisti indiscussi della sociale, culturale, politica ed economica del Paese?
La scuola aveva bisogno di una riforma strutturale, aveva bisogno di rafforzare le conoscenze che stavano diventando sempre più labili ed evanescenti.
La scuola è ormai un’azienda dove i docenti hanno perduto la loro funzione educativa e formativa essendo diventati degli operai soffocati da mille scartoffie e stritolati da un sistema che ha smarrito la sua bussola, costretti a assolvere ai dettami dirigenziali ed essere proni ai diktat dei genitori che invadono sempre più il campo della didattica senza limitarsi al loro specifico ruolo.
Mario Bocola