Un genio? Non abbiamo le prove. Ma alcuni indizi portano proprio a questa conclusione. Stiamo parlando di Mario Pastore, un diciottenne di Procida, in provincia di Napoli, che ha appena concluso l’ultimo anno all’I.I.S.S. ITN “F. Caracciolo”, sezione scientifico.
Perchè questo interesse per uno dei tanti maturandi del 2019? Perchè Mario, ha avuto 10 in tutte le materie nell’ultima pagella e 100 e lode all’esame di Stato, raccogliendo praticamente il massimo della valutazione prevista.
Ed ecco che l’interesse della Tecnica della Scuola raddoppia: il giovane studente campano, grazie ai suoi formidabili risultati, ha partecipato all’ottava edizione di Tutti 10 in pagella e di 100 alla maturità, le due iniziative portate avanti dalla casa editrice per dare risalto ai talenti sfornati dalle nostre scuole.
Quest’anno hai preso 10 in tutte le materie e il massimo all’esame di maturità: i tuoi compagni ti considerano solo un “secchione” oppure nel corso degli anni hai stretto molto con loro e non ti hanno solo invidiato per i voti alti?
Secchione non credo. Alla fine il tempo dedicato allo studio durante quest’ultimo anno non è stato tantissimo, circa due ore ogni pomeriggio o un po’ di più prima di verifiche o interrogazioni. Se si è in grado di avere una buona gestione del tempo, si può fare anche altro senza problemi. Io nel mio caso esco in mare con il windsurf appena trovo una giornata più ventosa. Per quanto riguarda il rapporto con i compagni direi di essermi trovato molto bene con una parte della classe, non troppo con un’altra. Probabilmente ciò è dovuto a come uno si approccia allo studio e alle verifiche. Personalmente preferisco affrontare ogni verifica il prima possibile, ma in tanti nella mia classe preferivano rimandare tutto il più tardi possibile, e nulla è riuscito a fargli cambiare idea.
In questi anni di scuola superiore, hai avuto un docente a cui devi molto? E perché?
Certo, il mio professore di Matematica e Fisica. A lui devo veramente tantissimo, non solo in quanto le sue spiegazioni erano le più chiare ed esaustive ma anche per il suo sostegno durante tutto l’anno. Parole banali, che sentiamo spesso, ma per me veramente è stato un po’ un mentore, dando consigli anche per argomenti che andassero ben al di fuori dalle materie da lui insegnate. I suoi contributi più grandi dal mio punto di vista è averci insegnato la Matematica con rigore e pazienza e farci comprendere di come in Fisica ci sia sempre il bisogno di chiederci il perchè di ogni fenomeno, la realtà è quindi si descritta da leggi, le quali però, grazie alle sue spiegazioni, non sembrano più arbitrarie, ma dovute a precisi motivi. Insomma, con lui tutto torna.
Quest’anno alla maturità c’è stata la novità delle buste all’orale. Com’è andata?
Nonostante l’ansia devo dire che tutto è andato liscio, anche se è stato veramente difficile prepararsi per un esame di cui non si riusciva a capire un granché. Le modalità non sono state spiegate in dettaglio, le notizie che avevamo disponibili erano a volte contraddittorie, e spesso i nostri stessi professori non ne sapevano più di noi. Fortunatamente tutto è andato bene, soprattutto dopo che ho avuto la possibilità di parlare all’orale di alcuni dei argomenti che più mi piacciono. In particolare ho parlato della novella di Pirandello “Ciaula scopre la luna”, in inglese di Wordsworh e della sua poesia “Daffodils”, in arte del quadro “il ponte giapponese” di Monet, e in fisica del condensatore
Cosa farai dopo la scuola? Università?
Da settembre inizierò a studiare Ingegneria Aerospaziale alla Federico II, una scelta naturale data la mia passione per l’esplorazione dell’Universo e per lo spazio in generale.
Tre suggerimenti per migliorare il nostro sistema scolastico
1) Smetterla con il cambiare l’esame di stato così spesso. Sinceramente non capisco perchè con ogni nuovo ministro ci sia sempre un esame diverso, con il passare del tempo non credo siano migliorati.
2) Studiare meglio l’inglese, anche se a scapito della letteratura inglese. Trovandomi a fare una certificazione per la lingua inglese mi sono accorto di quanto poco ci fosse stato insegnato circa l’uso effettivo di questa lingua. Magari alcuni studenti riescono a ripetere a memoria la vita di Oscar Wilde ma vanno in panico se un turista gli chiede informazioni per strada
3) Avere dei buoni laboratori disponibili, per far capire tutte le implicazioni pratiche di quello che si studia, e far in modo che quanto letto sui libri di testo non sia solo teoria astratta.
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