Dal 2 febbraio tornano le domeniche di accesso gratuito a 455 musei, parchi archeologici statali e siti comunali sparsi per l’Italia: l’iniziativa è stata reintrodotta e resa permanente dal ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini.
Saranno quindi aperti e free, ha riassunto l’agenzia Ansa, tutti i musei e le aree archeologiche più prestigiose, dal Colosseo a Pompei, dalla Pinacoteca di Brera agli Uffizi, Capodimonte, La Reggia di Caserta.
Ma anche molto di più e l’iniziativa è ghiotta proprio per scoprire i tantissimi gioielli della cultura offerti dal territorio: dalla casa museo di Gabriele D’Annunzio a Pescara al tempio delle tavole palatine a Bernalda in Basilicata.
Dal museo e parco archeologico nazionale di Scolacium in Calabria all’area archeologica di Conza, in Campania.
E ancora dagli Scavi di Oplontis, sempre in Campania all’Abbazia di Pomposa a Codigoro, in Emilia Romagna; dal Palazzo di Teodorico a Ravenna al museo archeologico di Aquileia; dalla Torre di Cicerone a Civitavecchia al Museo etrusco di Villa Giulia a Roma.
Accessibili, nelle domeniche a seguire il 2 febbraio, saranno anche il Museo preistorico dei Balzi Rossi di Ventimiglia, in Liguria al santuario di Minerva di Breno, in Lombardia.
Il senso dell’iniziativa è stato spiegato, nel corso di un question time alla Camera, dallo stesso Dario Franceschini: “La sperimentazione dell’accesso gratuito nei musei e siti archeologici statali la prima domenica del mese ha avuto un grande successo. In alcune domeniche è diventata una vera festa di popolo, con più persone nei musei che negli stadi della serie A”.
“Oltre 17 milioni da quando è stata istituita con alcune edizioni che – ha continuato il titolare dei Beni Culturali – hanno superato i 430.000 visitatori nei soli musei statali. Sia i numeri raggiunti che l’esigenza di stabilizzare un’abitudine, mi hanno portato a confermare la permanenza della domenica gratuita per tutto l’anno, sistema rivelatosi più efficace anche in termini comunicativi”.
“Ho perciò già inviato al Consiglio di Stato il nuovo schema di decreto che ritorna al sistema felicemente sperimentato dal 2014, che ha prodotto un significativo incremento della conoscenza e della fruizione del patrimonio e un aumento degli introiti: i dati evidenziano un rapporto virtuoso tra numero di accessi gratuiti e numero di visitatori paganti”, ha concluso Franceschini.
Dal 2017, con la Nota n. 12045 del 20 marzo del ministero dei Beni Culturali, ricordiamo che i docenti italiani, di ruolo o con contratto tempo determinato, possono già accedere gratuitamente in diversi siti museali, come in gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali. Con un vincolo, però, davvero importante: devono essere musei o siti di proprietà dello Stato, quindi sono esclusi beni di proprietà comunale o provinciale.
Per poter beneficiare dell’ingresso gratuito, anche non di domenica, è però necessario presentare alla biglietteria una certificazione rilasciata dalla scuola di appartenenza della condizione di docente: si tratta del Modello di documentazione “rilasciato ai sensi del Decreto del 14 aprile 2016, n. 111 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Regolamento recante modifiche al Decreto 11 dicembre 1997, n.507, concernente le norme per l’istituzione del biglietto di ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi, parchi e giardini monumentali (G.U. n. 145 del 23.6.2016)”.
Il modello ufficiale – predisposto dal Miur – consiste in una certificazione della condizione di docente di ruolo o con contratto a tempo determinato e dal rilascio, a cura della istituzione scolastica ove il docente presta servizio.
Ricordiamo che per i docenti con incarico a tempo determinato, va specificata la data di inizio e di termine del contratto sottoscritto.
Nel caso in cui il docente presti servizio in più scuole, la certificazione dovrà essere rilasciata dall’istituzione scolastica ove il docente presta servizio il maggior numero di ore settimanali.
Il modello, dovrà essere debitamente compilato, protocollato presso la segreteria dell’istituzione scolastica dove il docente presta servizio e sottoscritto, in calce, dal dirigente scolastico della stessa scuola.
Di volta in volta, dovrà essere esibito, in originale, dal docente alle biglietterie dei musei e dei siti visitati, ai fini dell’attestazione all’appartenenza alle sopra indicate categorie, unitamente al documento valido di identificazione.
In effetti, come già rilevato, raccogliamo spesso le lamentele del personale docente che non possono utilizzare il loro ingresso gratuito nella maggior parte dei siti italiani, che non sono di proprietà dello Stato.
Ecco QUI l’elenco dei musei e siti archeologici statali
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