“Dal primo settembre tutti in classe, con un piano pedagogico nazionale per il recupero del debito formativo accumulato negli ultimi mesi da tutti gli alunni e gli studenti; una roadmap rigorosa sulla sicurezza: dai test sierologici per il personale scolastico alla sanificazione di tutti i locali; e una riserva del 15% di tutti i finanziamenti pubblici e del 20% di quelli europei da destinare a scuola e infanzia”. Sono le priorità per la ripartenza della scuola formulate in dieci punti nella Risoluzione presentata il 19 giugno in Commissione Cultura della Camera da oltre venti parlamentari di tutti i gruppi politici di maggioranza.
La Risoluzione – con cui si vuole stimolare il confronto con il Governo – è stata sottoscritta dai deputati Fusacchia, Lattanzio, Quartapelle, Muroni, Palazzotto, Toccafondi, Di Giorgi, Fioramonti, Ruocco, Siani, Magi, Nitti, Prestipino, Carbonaro, Frate, Gribaudo, Rizzo Nervo, Schirò, Siragusa, Ungaro, Villani.
Nel testo della risoluzione, che verrà discusso la prossima settimana con un ordine del giorno specifico, “la comunità scolastica ha subìto un colpo molto duro a causa del COVID-19, l’urgenza ora è recuperare il terreno perso e fare un salto di qualità nella gestione della crisi. In questi mesi l’assenza di servizi per la fascia 0-6, una didattica a distanza troppo spontaneistica e poco monitorata, e il mancato rientro a scuola hanno lasciato forti contraccolpi su studenti e famiglie. Riportare gli studenti a scuola deve essere la priorità di tutto il governo e il parlamento, non solo del ministero dell’Istruzione e della Commissione Cultura”.
Secondo i parlamentari della maggioranza, “la preoccupazione è chiara, la chiusura delle scuole ha prodotto un pericoloso aumento del tasso di abbandono scolastico, esacerbato le disuguaglianze e creato sacche di povertà educativa sempre più ampie, oltre che una generale sofferenza diffusa. Molti studenti e studentesse a casa non avevano accesso alla rete e ai device necessari a seguire le lezioni, e nei casi peggiori nemmeno a pasti equilibrati o a un ambiente protetto e sereno. La carenza di socializzazione e sostegno è stata inoltre particolarmente grave per gli studenti con disabilità”.
“L’estate – si legge ancora nel teso – rischia di essere una occasione persa e non si può tardare oltre: il mese di settembre sia usato tutto, e per tutti gli studenti. L’urgenza è chiara: costruire una scuola inclusiva, resiliente, capace di valorizzare il meglio dell’innovazione didattica e digitale recuperando la socialità e la compresenza, e che dal primo settembre sia all’altezza della sfida che abbiamo di fronte”, concludono i firmatari della risoluzione.
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