Giustamente in molti si indignano per le ambigue ed iperconcessive regole stabilite dalla ministra dell’Istruzione sul promuovere o respingere.
Sì, perché occorrerà che gli studenti profondano grande impegno se vogliono essere… bocciati!
Quali le ragioni di questa vergogna? Credo – forse un po’ presuntuosamente – di saperlo. Perché a fronte di bocciature più che giustificate certi genitori farebbero subito ricorso al TAR o a chi per esso (è diventata una moda ricorrere per qualsiasi cosa), adducendo mille motivazioni più o meno valide, che spazierebbero dalla discriminazione alla mancata attenzione per i problemi dello studente e chi più ne ha più ne metta.
E siccome gli organi preposti a giudicare danno quasi sempre ragione alle famiglie degli studenti, le scuole si ritroverebbero a dover pagare ingenti spese giudiziarie per sé e per la controparte, cosa che potrebbe risultare assai gravosa visto che nelle scuole di soldi non ne circolano molti.
Quindi per quieto vivere si cede e si concede. Se poi tutto questo è diseducativo ed altresì ingiusto se non addirittura immorale nei confronti di chi la promozione se la merita, beh, poco importa!
Daniele Orla
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