Cosa conterrà il disegno di legge – da approvare “in tempi certi” – che tra poche ore il Governo si appresta a discutere ed approvare? Premesso che siamo nel campo delle ipotesi, ormai smentite con sistematica frequenza, atteniamoci a quanto era stato annunciato sino a pochi giorni fa.
Era previsto, scrive l’Ansa, che nel decreto “finissero la riforma dell’infanzia (un unico percorso educativo da 0 a 6 anni), interventi legati alla disabilità e al ‘sostegno’, un testo unico nuovo in materia di normativa scolastica, misure per il diritto allo studio”.
Erano poi “previsti 180.000 ‘ingressi’ (considerando però anche circa 60.000 posti dell’annunciato concorso per insegnanti) pescando dalle graduatorie a esaurimento, dagli idonei e vincitori dell’ultimo concorso pubblico (quello del 2012) e, per consentire una coincidenza tra fabbisogni e organici (ci sono materie, come matematica e fisica, in cui scarseggiano prof e discipline che si è deciso di potenziare) anche attingendo dalle graduatorie di istituto (offrendo a questa categoria di precari prima un contratto a termine per un altro anno e poi una sorta di “corsia preferenziale” per il concorso che verrà bandito a ottobre)”.
Inoltre, “a questo plotone di docenti si prevedeva di aggiungere i supplenti (oggi inseriti nelle graduatorie d’Istituto ndr) che hanno più di 36 mesi su posto vacante, come conseguenza del recepimento della sentenza della Corte di Giustizia europea. Per loro – poche migliaia secondo l’interpretazione del Miur, decisamente più restrittiva rispetto a quella sindacale – si pensava a un indennizzo, anche nell’intento di evitare ulteriori contenziosi”.
C’è poi un altro capitolo entrato “in corsa” all’ultimo momento: “quello delle scuole paritarie, accompagnato da non poche polemiche. L’idea era quella di proporre una detrazione fiscale per le famiglie che iscrivono i propri figli alle paritarie”.
Rimane poi da capire che fine farà la cosiddetta “carriera dei docenti (con gli aumenti stipendiali per il 70% legati al merito e per il restante 30% all’anzianità di servizio)”. E se ci sarà spazio, infine, per “il rafforzamento di alcune materie come musica, arte, lingue straniere, il rafforzamento della scuola-lavoro”. Forse tra qualche ora ne sapremo qualcosa di più.
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