Ryan Becker, un professore di una middle school del Vermont, di fronte al fatto che twitter sta perdendo di rilevanza, in Europa e nel mondo, due anni fa si è chiesto se poteva aver senso usare twitter come strumento scolastico, in particolare per mettere in contatto i propri studenti con il mondo reale della scienza.
Domanda singolare attraverso cui però ha indotto i suoi allievi ad aprire un account e ha dato loro una lista di profili da seguire, dalla Nasa a riviste specializzate, da scrittori e blogger tematici a programmi radiofonici e con l’invito di collegarsi ad altri secondo i propri interessi didattici.
Il compito era quello di twittare regolarmente su argomenti scientifici e il risultato non è mancato perché un articolo segnalato da Good Morning Italia, rivela il successo di questa iniziativa sotto molto punti di vista.
La notizia è riportata da Wired.it, che sottolinea come l’idea di selezionare gli account da seguire in base ai propri interessi aiuta gli studenti a personalizzare il proprio curriculum vitae e ad inquadrare meglio il loro indirizzo di studi. Poi l’idea di poter dialogare direttamente con organizzazioni leader del settore, tipo Nasa, riviste come Science o luminari del settore è sicuramente un enorme vantaggio, e lo stesso dicasi per i follower.
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L’uso di Twitter ha poi permesso alla scuola di aprirsi anche a documenti al di fuori dei testi tradizionali, grazie ai link ad articoli scientifici, blog o ricerche internazionali e, dovendo sintetizzare tutto nei classici 140 caratteri di Twitter, gli studenti hanno imparato a semplificare concetti complessi, capacità essenziale nel campo delle scienze, come ad esempio gli sci-kus, ovvero haiku inerenti alle materie scientifiche.
Infine il fatto che tutto avveniva in tempo reale, permetteva anche agli insegnanti di valutare giorno dopo giorno il rendimento degli alunni.
In pratica il test effettuato per due anni su 128 studenti di una middle school del Vermont si è rivelato molto soddisfacente: dal questionario dato agli studenti alla fine dell’esperimento emerge che il 95% degli studenti considera Twitter un ottimo strumento per seguire la ‘scienza reale’ in real time e il 93% considera il social utile per condividere le idee, fuori dalle mura scolastici.
Insomma, possiamo considerare questo esperimento come un doppio insegnamento sia per Twitter (inteso come società) sia per gli insegnanti. Per la scuola sembra dunque, scrive Wired.it, un’interessante modalità didattica per coinvolgere in modo intelligente gli studenti.
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