Uciim: proposte per la scuola

Rimandando al documento completo del “Programma politico per la scuola”, che è inserito tra gli “Approfondimenti” nella colonna degli allegati, ecco una sintesi di quanto auspicato dall’Uciim:
 
1.       Riforma degli organi collegiali nel rispetto dell’autonomia scolastica e della professionalità dei docenti
2.       Riordino dello stato giuridico dei docenti in vista delle nuove forme di reclutamento, di una efficace azione di aggiornamento e formazione, di una revisione del Contratto nazionale di lavoro e la cooperazione delle associazioni professionali.
3.       Adeguato sviluppo della valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione
4.       Coerente e puntuale razionalizzazione del dimensionamento scolastico per un efficace presenza nel territorio
5.       Riduzione della dispersione scolastica
6.       Dialogo interculturale e apertura agli alunni di cittadinanza non italiana
7.       Progetto di formazione sull’uso delle nuovo tecnologie
8.       Attuazione delle indicazioni di “Cittadinanza e Costituzione”
9.       Accompagnamento dei docenti ai processi di cambiamento nell’organizzazione della scuola
10.   Redazione di un nuovo testo unico della scuola.
 
La scaletta dei 10 punti “irrinunciabili” ruotano attorno al valore dell’autonomia scolastica , processo sempre in fieri nell’attuazione del Piano dell’Offerta formativa a servizio della comunità scolastica, impegnata altresì nella costruzione di un curricolo verticale e di una dinamica costituzione di reti tra le diverse scuole.
Si auspica inoltre che a livello nazionale venga istituito il “Consiglio Nazionale della Scuola” (CNS) e a livello regionale il “Consiglio regionale del sistema educativo di istruzione e formazione “ (CoReSEIF)
Convinti che la qualità della scuola si consegue tramite la sempre maggiore competenza pedagogica e di didattica dei docenti la proposta dell’Uciim privilegia una qualificata ed efficace azione di aggiornamento e formazione per personale docente , secondo una visione sistemica e con i dovuti riconoscimenti e progressione di carriera.
Nello stato giuridico del docente la qualificazione professionale dovrebbe occupare il primo posto e costituire una costante motivazione per una processo di innovazione efficace e produttiva di positivi traguardi.
Un programma per la scuola non può non tener conto delle strategie per l’Europa 2020 che privilegia lo sviluppo dell’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; migliore utilizzazione delle risorse; centralità del lavoro e dell’occupazione ; ricerca della coesione sociale nel territorio; attivazione dell’agenda del digitale , scommessa per il futuro) e di un’agenda per le nuove competenze professionali in vista di un rinnovato sviluppo economico.
La rivalutazione ed il coinvolgimento delle associazioni professionali, portatrici di competente qualificate, di una ricca storia di esperienze sul campo e di idee innovative , secondo l’UCIIM è quanto mai necessaria per un nuovo cammino di risveglio della scuola, dopo le stanche e pesanti pause di rallentamento di questi ultimi anni.
Se la scuola, nonostante tutti i disagi è andata avanti ed ha conseguito al termine di ogni anno positivi traguardi di successi formativi lo si deve alla professionalità dei docenti e degli operatori scolastici che credono nella valenza sociale e formativa dell’istituzione scolastica e per essa spendono risorse professionali e competenze anche se non sempre riconosciute e apprezzate.
Rimettere la scuola nel circuito dello sviluppo dovrà costituire un impegno di governo che vuole garantire la crescita del Paese, se ciò non avverrà, la china verso il fondo sarà ancor più accelerata e credo che ciò non faccia piacere a nessuno.
Giuseppe Adernò

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