Leggo sulla nostra “Tecnica” che “il preside di un liceo di Palermo nega il dibattito sull’Ucraina“.
Gli studenti reagiscono affermando che “la formazione non passa solo per lo studio della storia, della geometria e delle altre materie ordinarie. La scuola ha un valore se riesce anche a fornire agli studenti strumenti per comprendere e mettere a critica quello che succede intorno a noi”.
D’accordo, ma per intavolare un dibattito occorre conoscere ciò che si vuol dibattere. Nella fattispecie dell’Ucraina: occorre conoscere la storia di questo Paese, occorre conoscerne la geografia per comprendere come la sua posizione possa giocare sullo scacchiere internazionale.
Gli studenti protestatari conoscono tutto questo? In considerazione del livello culturale sempre più basso mi sentirei di dire: “NO”.
Certo è molto più facile parlare a braccio di qualsiasi argomento dicendo in proposito qualsiasi cosa, tanto tutto va bene: non succede niente. E non c’è bisogno di studiare. Mentre invece “la storia, la geometria e le altre materie ordinarie” richiedono uno studio realizzabile stando seduti a un tavolino per ore ed ore…
Daniele Orla
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