La ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha inviato lo scorso 27 febbraio a rettori, presidenti degli enti di ricerca e Afam una nuova nota per le misure di accoglienza e le disposizioni in relazione alla crisi in corso.
Al momento, ono 45 tra Università, Scuole di alta specializzazione, Enti di ricerca e Istituzioni del sistema Afam a essersi resi disponibili ad accogliere circa 420 tra studenti, ricercatori e professori, assicurando 182 tra borse di studio e di ricerca.
In questa seconda lettera, la ministra Messa ha ricordato come il Fondo da 500 mila euro, previsto nel decreto-legge varato dal Governo lo scorso 28 febbraio sulla crisi in Ucraina, sia stato istituito per “promuovere iniziative di sostegno agli studenti ucraini o aderenti al programma Erasmus+, presso università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché ai dottorandi, ai ricercatori e ai professori ucraini, che partecipino, a qualsiasi titolo, alle attività delle predette università e di enti di ricerca”.
In sede di conversione, ha aggiunto, “un emendamento governativo prevede l’incremento dello stanziamento a un 1 milione di euro e l’estensione delle misure ai soggetti, anche di altre nazionalità, ai quali, in conseguenza di crisi politiche e militari in atto, sia stata concessa la protezione internazionale, anche temporanea. Tale contributo costituisce, quindi, un primo concreto segno di vicinanza e solidarietà della comunità scientifica ed accademica italiana rispetto alla crisi in atto”.
Per questi studenti, ha poi specificato, andrà garantita la salvaguardia dei diritti accademici nel pieno rispetto del fondamentale diritto allo studio.
Nella nota, il ministro ha affrontato anche il contesto più ampio delle collaborazioni in corso con la Federazione Russa e con la Bielorussia. In ragione delle misure restrittive dell’Unione europea e delle correlate indicazioni del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in tema di viaggi nei due Paesi, ha invitato rettori e presidenti, “nel rispetto dell’autonomia accademica e di ricerca, a voler considerare la sospensione, per motivi di sicurezza, delle attività di mobilità collegate ai programmi di doppio titolo e titolo congiunto, privilegiando al riguardo le attività formative a distanza”.
Li ha invitati, inoltre, “a sospendere ogni attività volta alla attivazione di nuovi programmi di doppio titolo o titolo congiunto” e ha ricordato che “dovranno essere sospesi quei progetti di ricerca in corso con istituzioni della Federazione Russa e della Bielorussia che comportino trasferimenti di beni o tecnologie dual use, ovvero siano altrimenti colpiti dalle sanzioni adottate dall’Unione Europea”.
“Resta, inoltre, fermo il dovere di osservare le disposizioni adottate tanto a livello europeo, quanto negli altri organismi multilaterali di cui l’Italia è parte, rispetto a collaborazioni istituzionali in cui siano presenti la Federazione Russa e la Bielorussia” ha sottolineato infine il ministro Messa confidando nella “capacità della nostra comunità di dimostrarsi, anche rispetto a questi drammatici eventi, unita, solidale e responsabile”.
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