Gli studenti, sottolinea U.Di.Con, urlano a gran voce il loro disappunto contro il processo di demolizioni della scuola pubblica, e lo fanno attraverso cortei e manifestazioni.
“Ormai i sit-in di protesta sono diventati l’unico strumento con cui gli studenti possono far valere i loro diritti, l’ultima spiaggia per interagire con i ministri incaricati di rivoluzionare un settore strategico che, purtroppo, deve fare i conti con tagli sostanziosi che hanno l’effetto di limitare la rilevanza della formazione quale diritto inviolabile di ogni cittadino – l’amara constatazione del presidente nazionale dell’U.Di.Con, Denis Nesci alla luce dei recenti sviluppi nel nostro Paese – sembra di assistere agli albori del malcontento che più di 40 anni fa animava gli studenti di tutta Europa; questo dovrebbe essere il segnale per Istituzioni e Governo a trovare una soluzione alternativa, perché non possiamo dimenticarci che i ragazzi che oggi sono dietro ai banchi, domani saranno i protagonisti del nostro futuro”.
Non solo gli studenti delle scuole secondarie ma anche ricercatori sul piede di guerra, traditi dal loro stesso Paese che riduce le abilitazioni, voltandogli le spalle e costringendoli ad inseguire il loro sogno al di fuori dei confini nazionali, laddove invece la ricerca diventa la parola chiave del progresso.
Ma non è tutto, anche la scuola dell’infanzia sta attraversando un periodo veramente nero, arrivando addirittura alla chiusura di interi edifici scolastici per diversi motivi: caduta di travi, esplosione di caldaie, per non parlare poi dell’invasione di topi e pidocchi che si stanno verificando proprio in questi giorni, su cui l’U.Di.Con è intervenuta attraverso la richiesta di interventi tempestivi.
“Inutile continuare a ridurre all’osso i fondi per le scuole se i risultati sono quelli riscontrati finora – aggiunge il presidente Nesci – ribadisco il principio che investire nell’istruzione porta solo benefici non solo a livello di sviluppo umano, ma anche crescita a livello economico e sociale“.
“Quindi – conclude il Presidente dell’U.Di.Con – bisogna rivedere bene alcune parti del nuovo decreto stabilità che rischiano di penalizzare fortemente il settore”.
Il caso della querela del ministro Valditara allo scrittore Nicola Lagioia sta alimentando nuove polemiche…
I giovani sono sempre più “schiavi” dei social media. Tanto che, sulla scia di quanto…
Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…
Pare che proprio alle ore 10,21 esatte di oggi, 21 dicembre, sia entrato, bene accolto, il…
In questi giorni è diventata virale sui social la lettera di un docente, pubblicata sul…
Una vicenda alquanto contorta è avvenuta a Catania quasi un mese fa, resa nota soltanto…