Accade in una scuola di Udine dove ci sono sia le scuole medie sia i corsi di alfabetizzazione per stranieri. E le famiglie contestano la condivisione di spazi comuni come per esempio i corridoi e i servizi igienici, perché al mattino si presentano decine e decine di richiedenti asilo che, per le famiglie dei ragazzi iscritti alla scuola, non rappresentano l’ottimale compagnia. E infatti protestano e chiedono incontri con le autorità cittadine.
Il problema, precisa Il Messaggero Veneto, non sarebbe tanto la promiscuità tra italiani e stranieri quanto, piuttosto, la condivisione di spazi comuni come il corridoio e soprattutto la toilette.
Il preside precisa che i corsi vengono organizzati dal Cpia, istituzione autonoma rispetto al comprensivo.
In ogni caso sembrerebbe si tratti di oltre 500 persone straniere mentre la dirigenza del Cpia che, pur comprendendo la preoccupazione e l’atteggiamento delle famiglie, ricorda che si tratta comunque di un’istituzione pubblica che proprio per la sua natura deve garantire l’accessibilità e il diritto allo studio.
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