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Uds contro Toccafondi: difendere la scuola pubblica non è ideologia, ma coscienza della realtà delle scuole

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“Rimandiamo al mittente le accuse fatte da Toccafondi.” – afferma Roberto Campanelli, Coordinatore nazionale UdS – “Il dibattito che nelle ultime settimana si sta instaurando nel paese sulla parità scolastica è una discussione ricca di quella ideologia che il sottosegretario recrimina a chi difende ogni giorno la scuola pubblica. 
E’ evidente che Toccafondi non si sia mai recato in una scuola pubblica e non conosca lo stato in cui vertono le scuole italiane. La vera ideologia è voler far cresce coi fondi pubblici le scuole private. Difendere il finanziamento alla scuola pubblica significa essere coscienti del fatto che le scuole frequentate dalla maggior parte degli studenti e delle studentesse del paese oggi non hanno strumenti per adempiere agli obiettivi formativi e rinnovarsi dal punto di vista didattico a causa dei tagli degli ultimi anni.”
“Peraltro, “- aggiunge Campanelli – “sembra che il sottosegretario si sia scordato il tasso di dispersione scolastica del 17,2% per cui siamo il vero fanalino di coda internazionale. E’ compito anche di Toccafondi assicurare un sistema di diritto allo studio e di welfare studentesco che permetta ad ogni studente di perseguire gli studi, specialmente in questi tempi di crisi in cui si sono inasprite le disuguaglianze ed il classismo all’interno delle nostre scuole. Parlare di buono scuola in questa situazione è inaccettabile.”
“Siamo convintamente dalla parte della scuola pubblica” – conclude l’UdS – “perchè viviamo le scuole ogni giorno e non possiamo accettare il perpetrarsi di privilegi contro l’articolo 33 della Costituzione. Riteniamo giusto che il Ministero sposti ogni tipo di finanziamento dalle scuole paritarie private alle scuole pubbliche statali e concordi con gli enti locali una percentuale di finanziamento per le scuole paritarie pubbliche. Questo non è pregiudizio, ma volontà di risollevare una scuola distrutta da 10 anni di politiche di austerità e tagli ingiustificati.”