La “nuvola”, cloud, secondo Bruxelles farà uscire dalla crisi l’Europa, perché, sviluppando in pieno il “cloud computing” si potranno creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro e aggiungere circa l’1% l’anno al Pil europeo entro il 2010. E’ la stima della vicepresidente della Commissione e responsabile per la giustizia europea, Viviane Reding, secondo la quale uno dei principali ostacoli dello sviluppo di questa tecnologia è la struttura giuridico-contrattuale tra clienti e provider.
”L’incertezza sui contratti di cloud computing può ostacolare il commercio transfrontaliero” afferma Reding, che oggi ha lanciato un appello perchè gli esperti del settore presentino candidature per collaborare con la Commissione europea per identificare nuovi standard ”equi e sicuri” per i termini contrattuali da applicare ai servizi di cloud computing. Gli esperti, secondo Bruxelles, dovranno aiutare a risolvere le preoccupazioni di privati e aziende che attualmente ”sono riluttanti ad usare i servizi cloud perchè i contratti attuali sono o poco chiari o troppo favorevoli ai fornitori del servizio”.
Gli esperti cui si rivolge la Commissione dovranno rappresentare i provider, i consumatori, le Pmi e le professioni accademiche e legali.
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