Il conflitto attualmente in corso ha di fatto provocato una grave interruzione delle lezioni nelle terre in cui questo si svolge: la discontinuità ed il disordine, come di consueto, risultano di grave e negativo impatto sulla formazione, sullo sviluppo di abilitò e competenze e sull’allestimento, fine ultimo della didattica non per importanza, di inclinazioni ed attitudini di studio atti a costruire il cittadino del futuro. La formazione necessita, sin dall’antichità, del libro, noto come un’estensione mentale di ambienti e come supporto vero e proprio: manuali e sussidiari, oramai da millenni, sono entrati a far parte della didattica prima accademica per pochi e poi scolastica per tutti, con il fine di trasmissione ed acculturazione. La scomparsa dei riferimenti per molti degli studenti e delle studentesse ucraine residenti all’esterno dei confini nazionali ha portato UNICEF e UNHCR a riallestire, sussidiari e manuali indirizzati a formatori, insegnanti ed educatori di fatto dedicati all’inserimento – in una formazione che deve essere sempre più transculturale, multiculturale ed interculturale – degli studenti ucraini in Europa e nel Belpaese.
Gli aspetti del manuale: contenuti, aspetti, fini
Il testo redatto dalle autorità dell’istruzione dell’UE, con il supporto di specialisti afferenti ad UNICEF e UNHCR, presenta tutta una serie di contenuti, informazioni ed istruzioni per aiutare, agevolare e supportare l’inserimento dei bambini, se non studenti nell’inserimento scolastico che partirà – si spera in maniera concreta, coesa, organica – dal prossimo settembre. Il documento presentato, approvato ed in fase di embrionale distribuzione, raccoglie il massimo delle competenze e delle indicazioni innovative circa la didattica interculturale, dedicata a processi e nozioni. Non marginali i temi che mettono in guardia dal razzismo e dalle discriminazioni che possono tristemente caratterizzare un processo di integrazione necessario e già assai complesso per motivi pratici, tra cui figurano barriere linguistiche e culturali, differenti abitudini e afferenze religiose, dove la didattica, come elemento trasversale, è in grado di unire culture con il fine di far proliferare mente e competenze indipendentemente dalle appartenenze etniche. E’ questo elemento, o massima, o tema su cui il manuale insiste tutto il suo potenziale.
Redazione dei manuali: una questione di buonsenso e linee guida. UE, UNICEF e UNHCR a confronto
La redazione e la diffusione di un manuale deve seguire delle norme ipertestuali quali: densità testuale, complessità, stile narrativo e riduzione di termini o concetti complessi, quando possibile, specie per testi con un pubblico così ampio. “Accogliere così tanti rifugiati ucraini nelle scuole e nelle università europee è un’opportunità straordinaria per preparare i giovani ucraini al loro cammino europeo. L’Ucraina può contare sull’Ue per sostenere e proteggere i propri figli, in modo che possano ricostruire il proprio Paese. La nostra solidarietà è un pilastro della nostra partnership: presente e futuro”, ha commentato il vicepresidente della Ue, Margaritis Schinas. Le linee guida di riferimento attingono ai numerosi incontri tra commissioni UNICEF, UNHCR e specialisti dell’ìeducazione e della formazione riuniti sotto il vasto ombrelo del NESET. “Le nostre scuole rimarranno un rifugio sicuro per tutti gli alunni, siano essi rifugiati o cittadini dell’Ue”, ha ribatito Maryia Gabriele, commissario dell’istruzione UE.