“Non possiamo continuare a tollerare una situazione in cui il finanziamento della ricerca non è sempre assegnato in modo concorrenziale, in cui i posti non sempre sono distribuiti in base al merito, in cui difficilmente i ricercatori possono accedere alle sovvenzioni o ai programmi di ricerca oltre confine e da cui ampie zone d’Europa restano escluse”.
Così , senza mezzi termini, la commissaria europea alla ricerca e l’innovazione, Máire Geoghegan-Quinn, ha chiesto oggi ai 27 partner di abbattere le barriere per realizzare entro il 2014 lo Spazio europeo della ricerca (Ser), come fissato dai capi di Stato e di governo dell’Ue. L’occasione e’ stata la firma di una dichiarazione congiunta e protocolli di intesa con organizzazioni rappresentative di organismi di ricerca di punta ed enti di finanziamento del settore. Le organizzazioni sono chiamate ”a pubblicare le offerte di lavoro su un portale internet comune; ad assumere ricercatori seguendo procedure di selezione trasparenti, aperte e basate sul merito; a rafforzare i legami fra industria e accademia; a definire e applicare dei principi di accessibilità e portabilità delle sovvenzioni nazionali”.
In concreto Bruxelles rilancia la ‘palla’ ai partner europei a favore di un mercato unico della ricerca e dell’innovazione, che significa migliorare ”la circolazione, la concorrenza e la collaborazione transfrontaliera fra ricercatori, istituti di ricerca e imprese”. Un passaggio obbligato se si vuole affrontare sfide come i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare ed energetica, la salute pubblica.
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