Il 20 marzo si è insediato il comitato tecnico nazionale per l’istruzione degli adulti, al fine di avviare l’attuazione concreta del regolamento sui centri provinciali istruzione per gli adulti (CPIA) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio scorso. A darne notizia è il sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini, che con l’occasione fa anche il punto sul nuovo assetto dell’istruzione rivolta agli adulti: “lo scopo – spiega il sottosegretario – è mettere a sistema l’ esperienza dei centri territoriali permanenti e dei corsi serali e dare strumenti concreti per valorizzare il capitale umano delle persone che vivono e lavorano nel nostro Paese”.
Secondo quanto previsto dal regolamento i CPIA saranno istituzioni scolastiche dotate di una propria autonomia organizzativa, didattica e gestionale per poter progettare e proporre anche attraverso accordi di rete stabili, un’ offerta formativa più flessibile e personalizzata. “Lo scopo – sottolinea Ugolini – è consentire a più persone possibile di poter conseguire dei titoli di studio di primo e di secondo livello , attraverso dei patti formativi individuali capaci di valorizzare le competenze già acquisite e di conciliare i tempi del lavoro e della famiglia”.
In effetti, i CIPIA potrebbero diventare una risposta concreta per le migliaia di ragazzi tra i 16 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono in cerca di un’ occupazione (i cosiddetti neet). Ma anche diventare uno strumento per la riqualificazione professionale di chi ha perso il lavoro, un luogo in cui favorire l’ alfabetizzazione linguistica per gli stranieri e la formazione nelle carceri, rispondendo ad un bisogno diffuso di coesione sociale .
Il gruppo tecnico nazionale è composto da rappresentanze dei diversi attori che a vario titolo lavorano per l’apprendimento permanente: Miur, dirigenti e docenti esperti di istruzione per gli adulti, Regioni ed Enti locali, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Organizzazioni Sindacali.
Il gruppo è articolato in 5 sezioni differenti di lavoro: percorsi di primo livello, percorsi di secondo livello, percorso di istruzione nelle carceri, strumenti di flessibilità, assetti organizzativi e accordi di rete.
I lavori del Comitato saranno funzionali alla creazione di un documento di riferimento sulla base del quale avviare dei progetti assistiti a partire dal 1° settembre 2013 ed accompagnare la messa a sistema nell’ anno scolastico 2014/2015.
Ancora Ugolini: “questa riorganizzazione dei percorsi di istruzione degli adulti è una parte molto importante dell’ apprendimento permanente che ha visto un passo in avanti fondamentale nella pubblicazione del decreto legislativo relativo alla certificazione delle competenze del 15 febbraio”.
Rimangono, tuttavia, ancora molti nodi da sciogliere. Come quello riguardante le province accorpate dall’ultimo Governo e quelle eliminate in Sicilia. In tali casi, i Centri di istruzione per gli adulti saranno costituiti da macro-aree territoriali? Oppure si continuerà a mantenere il vecchio assetto provinciale?