Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, parla dell’iniziativa del 5 e 6 dicembre di distribuire un documento ai banchetti Pd con le modifiche da apportare alla legge 107/2015.
“La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, afferma Turi, nella sua applicazione concreta, molti punti critici. Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorre porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica”.
“Abbiamo ribadito – prosegue Turi – in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del Pd. Siamo convinti che modificare alcuni aspetti della legge non solo è possibile ma è necessario”.
“Abbiamo deciso di contribuire al dibattito aperto nell’ambito del partito di maggioranza – mette in chiaro il segretario generale della Uil Scuola – il cui segretario è anche capo del governo, per ribadire le posizioni critiche del personale della scuola. Le contraddizioni della legge approvata dal governo sono sopite, ma non risolte”.
“Intendiamo riportare l’asse della discussione nel merito – sottolinea Turi. Superando gli schieramenti delle tifoserie. Da un lato c’è la società civile, ci sono le persone reali, il lavoro nelle scuole. Dall’altro una rappresentazione molto mediatica. Una campagna tutta orientata verso l’esterno: verso la Confindustria, le associazioni più disparate, le famiglie, gli studenti, tutti soggetti giustamente costitutivi della scuola che devono essere coinvolti, ma con l’esclusione di fatto del personale, dirigenti, docenti, personale Ata che quella riforma dovranno attuare e farne l’elemento di modernizzazione del sistema”.
“E’ come se – prosegue il segretario Turi – il presidente di una squadra di calcio per vincere il campionato parlasse con i tifosi e non con chi deve scendere in campo”.
Il segretario generale della Uil puntualizza: “E’ di questi giorni una sorta di valutazione a spanne, delle scuole, dei docenti e dei dirigenti: ognuno propone il proprio piano didattico e se non è accontentato si chiamano sindaci e politici per mettere le cose a posto. Un’anteprima degli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita”.
“Non vogliamo, avverte Turi, neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere”.
“Non hanno idea – continua Turi – degli effetti concreti delle norme approvate. E’ un sistema che non può funzionare. Non si deve guardare ‘il dito ma la luna’”.
“Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi – conclude il segretario generale della Uil Scuola – almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con una fase sperimentale”.