Siamo alle semplici intenzioni e già l’Anp dichiara che la protesta dà i primi frutti: ci chiediamo a quali proteste si riferisce.
E’ cauta soddisfazione quella che esprimono i dirigenti scolastici della Uil Scuola per le notizie diffuse dalla stampa rispetto ad un impegno per la scuola e per l’emergenza retributiva del personale e dei dirigenti scolastici. La prossima legge di Bilancio dovrà definire le risorse per dare soluzione alla sperequazione retributiva esistente tra il trattamento economico dei dirigenti scolastici e quello degli altri dirigenti della pubblica amministrazione. L’equiparazione retributiva è uno dei principali obiettivi della mobilitazione in atto. I dirigenti, come tutto il personale ora attendono l’emanazione dell’atto di indirizzo, che la Uil Scuola Rua chiede urgentemente, come presupposto per l’apertura del confronto contrattuale.
Il punto che non ci convince, e anzi ci lascia molto perplessi, sono le dichiarazioni di (Anp) chi non riconosce poteri alla contrattazione collettiva ma pronta ad attribuirsi l’efficacia della protesta di qualche mese fa. Per i dirigenti della Uil Scuola, occorre il rinnovo di un contratto vero che parta dall’accordo del 30 novembre. Un contratto che deve ridefinire, innanzitutto il modello di scuola per il paese che si vuole realizzare e conseguentemente, riconoscere diritti, prerogative, nonché doveri al personale, codificati in un contratto collettivo nazionale che riconosca libertà e ruolo alla dirigenza scolastica e la liberi dalla morsa burocratica.
Per questo, vanno messe in campo iniziative politiche di sensibilizzazione e di proposta che non siano mere rivendicazioni corporative. In questo, sarà impegnato l’insieme del sindacalismo confederale, a partire da una marcia della scuola che vuole sollecitare riflessioni e proposte politiche da portare al confronto contrattuale.
Vale la pena di ricordate che i dirigenti scolastici e il personale tutto, hanno tenuto la barra nelle scuole consapevoli dei buchi e degli errori della legge 107. A questo hanno posto rimedio, lavorando per superare uno scollamento così profondo tra adempimenti richiesti alla macchina amministrativa e conduzione autonoma delle scuole.
Se oggi arrivano i primi timidi segnali di apertura verso una iniqua disparità di trattamento con le altre dirigenze dello Stato – lo dobbiamo certamente al lavoro certosino di confronto, convincimento, mobilitazione, assemblee unitarie che le quattro sigle sindacali dei dirigenti scolastici, da mesi hanno messo in atto e continuano a fare. Il prossimo appuntamento, specifico sulle problematiche della dirigenza scolastica, con le forze politiche, è già fissato a Roma per il 23 ottobre.
Siamo solo all’inizio di una mobilitazione ampia e diffusa, che vedrà tante assemblee unitarie, poi cortei e marce in tutta Italia, per giungere ad una iniziativa pubblica il 18 novembre, anniversario del 50mo anniversario della morte di Don Milani. Sono le azioni che metteranno al centro dell’agenda politica i temi della scuola e dovranno riguardare anche le famiglie e gli alunni a cui il modello di scuola è indirizzato e se le iniziative di sensibilizzazione politica non dovessero bastare, non escludiamo altre iniziative di mobilitazione incluso uno sciopero generale di tutto il personale della scuola.
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