La Uil non parteciperà allo sciopero del 14 novembre, indetto dalla Confederazione europea dei sindacati (il Ces), di cui fa parte, perché avrebbe preferito il coinvolgimento di tutto il mondo del lavoro europeo, in modo da contrastare la politica dei tagli ed il rilancio della spesa pubblica a favore dell’istruzione e della ricerca. Ma ha in programma una serie di iniziative sulla giornata: il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il segretario confederale Anna Rea, il gegretario generale della Uilscuola, Massimo Di Menna, e Angelo Pagliara della Uil giovani Ces, incontreranno gli studenti e il personale della scuola secondaria superiore ‘Sannino’ di Napoli.
La Uil ha previsto, inoltre, lo svolgimento di alcune assemblee, iniziative territoriali e presidi davanti alle prefetture delle città capoluogo. Ai prefetti verranno consegnati documenti con alcune proposte sui temi oggetto della mobilitazione da sottoporre all`attenzione del Governo e degli altri paesi membri dell`Unione europea.
La Uil ha previsto, inoltre, lo svolgimento di alcune assemblee, iniziative territoriali e presidi davanti alle prefetture delle città capoluogo. Ai prefetti verranno consegnati documenti con alcune proposte sui temi oggetto della mobilitazione da sottoporre all`attenzione del Governo e degli altri paesi membri dell`Unione europea.
“La mobilitazione promossa dalla Confederazione europea dei sindacati – ha detto Anna Rea, segretario confederale della Uil – deve essere un`occasione per iniziare a costruire un progetto di sviluppo che trovi nei giovani i suoi principali artefici e che tenga conto del ruolo strategico che il Sud e i suoi cittadini possono avere nel rilancio della crescita del nostro paese”.
Per la sindacalista è infatti giunto il momento di “diffondere un`idea comune di Europa, fondata su una visione sociale e solidale e non solo economica e finanziaria, sul sapere e sul valore della scuola come presupposto di politiche di coesione e sviluppo, che investa nell`istruzione, nell`innovazione e nella ricerca per uscire dalla crisi e puntare alla crescita e alla creazione di condizioni favorevoli al lavoro dignitoso”.
Per la sindacalista è infatti giunto il momento di “diffondere un`idea comune di Europa, fondata su una visione sociale e solidale e non solo economica e finanziaria, sul sapere e sul valore della scuola come presupposto di politiche di coesione e sviluppo, che investa nell`istruzione, nell`innovazione e nella ricerca per uscire dalla crisi e puntare alla crescita e alla creazione di condizioni favorevoli al lavoro dignitoso”.
