Anche la Uil scuola, come per altro hanno fatto notare anche gli altri sindacati, ha ritenuto l’incontro sulla mobilità di oggi 26 gennaio, inutile e inconcludente.
Il sindacato guidato da PinoTuri sottolinea che restano irrisolti la possibilità per chi è passato da ambito a scuola di fare domanda nella stessa scuola e la diversità di criteri tra docenti e Ata. Si tratta di nodi ancora da sciogliere.
E’ proseguito questa mattina il confronto tra sindacati e Miur per definire l’articolato sulla mobilità che dovrebbe portare alla sigla di una ipotesi di accordo, probabilmente lunedì prossimo. Restano ancora da sciogliere i nodi posti dalla Uil Scuola in coerenza con l’accordo politico del 29 dicembre.
Il testo, anche se migliorato nel corso del confronto, lascia irrisolti alcuni aspetti. Non si può – secondo la Uil scuola – procedere con il metodo dei due pesi e due misure.
Si trattano in modo diverso il personale docente e quello Ata. Agli uni si riconosce il punteggio pieno, pre-ruolo e altro ruolo, ai fini della mobilità a domanda e al personale Ata no.
Inoltre, l’amministrazione non vuol consentire ai docenti di ruolo, trasferiti dagli ambiti, in servizio in una scuola, di poter richiedere la stessa scuola nella domanda di mobilità. Di restare dove già si è in sostanza.
Ipotesi che non viene prevista. Si arriva, quindi, ad un risultato paradossale: il docente resterebbe nella stessa scuola senza titolarità, senza posto, mentre un altro docente, titolare di altro ambito e in servizio in altra scuola, ne assumerebbe la titolarità. Questo in piena contraddizione con il principio della continuità didattica.
Su queste questioni sollevate dalla Uil Scuola, il Miur temporeggia e non dà risposte chiare e definitive. Resta incertezza sull’esito finale della trattativa.
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