Secondo la Uil Scuola, mancano 65 milioni per il personale Ata. Un’indagine della sigla sindacale ha portato ad alcuni risultati di rilievo. In alcune regioni come la Liguria e la Sardegna ad esempio, le prime posizioni economiche per assistenti amministrative non sono state assegnate, o per esaurimento delle graduatorie che non sono state aggiornate o, dove le graduatorie sono presenti, perché non è stata attivata la formazione prevista.
Per gli assistenti amministrativi, gli assistenti tecnici e i collaboratori scolastici le posizioni economiche* sono una maggiorazione dello stipendio dovuta ad attività lavorative caratterizzate da autonomia operativa: mansioni ulteriori e più complesse in aggiunta ai compiti già previsti per lo specifico profilo professionale.
Si tratta di un beneficio economico per un assistente amministrativo pari a € 1.200 annui per la prima posizione economica e € 1.800 per la seconda, corrisposto in 13 mensilità attraverso il sistema del Cedolino unico (quindi direttamente in busta paga).
Tali importi sono pensionabili, cioè saranno calcolati dall’INPS per la determinazione della quota di pensione, ed entrano a far parte anche del calcolo utile del trattamento di fine servizio o di fine rapporto (TFS e TFR).
Da diversi anni è stata inibita al personale ATA la possibilità di ottenere questo beneficio economico causa la mancata attivazione da parte del ministero delle specifiche procedure.
Infatti, da una prima ricognizione delle posizioni stipendiali spettanti al personale ATA, sulla scorta dei dati forniti dallo stesso Ministero, è emerso un quadro avvilente.
Solo per la prima posizione economica registriamo a livello nazionale la mancata assegnazione per il 60,31% degli assistenti amministrativi, e per la metà degli assistenti tecnici (48.69%) e dei collaboratori scolastici (48.39%).
Non va meglio neanche per l’attribuzione della seconda posizione economica, che risulta attualmente scoperta per il 35,36% per gli assistenti amministrativi e per uno su tre degli assistenti tecnici (33.16%).
Tradotto in cifre, si sfiorano i 65milioni di euro.
Abbiamo inviato al Ministero – denuncia la Uil Scuola – una richiesta di incontro urgente per riaprire un tavolo di confronto sulle procedure di attribuzione delle posizioni economiche del personale Ata, per dare attuazione a quanto previsto dal contratto.
E’ in atto – continua la Uil Scuola – una azione di monitoraggio da parte delle nostre segreterie territoriali, nelle province, per procedere all’acquisizione di tutti i dati relativi alle posizioni economiche e per valutare in sede sindacale la lesione del diritto e un’eventuale quantificazione del danno.
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