“Sono rimasto stupito da questo niet arrivato da varie parti” all’idea di organizzare un ultimo giorno di scuola, alla fine dell’anno, come proposto dalla viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani.
“Mi spiace che il governo non abbia sufficiente coraggio per fare un passo piccolo”, tuttavia “ho dato alla viceministra Ascani la mia disponibilità, perché a Firenze comunque troveremo il modo per consentire ai nostri ragazzi di salutarsi”, con insegnanti e famiglie, spiega, che potranno aderire volontariamente.
Così il sindaco Dario Nardella nel giorno dedicato alla presentazione del piano ‘Rinasce Firenze’. Dopo lo stop arrivato ieri, aggiunge, “continuo a non capire cosa abbiano di diverso gli studenti italiani rispetto a quelli degli altri Paesi europei”.
E qui il primo cittadino si sofferma sul ruolo della politica e delle istituzioni, rispetto a quello affidato a tecnici e scienziati: “A ciascuno il suo”, dice. “Il comitato tecnico scientifico ha detto di no” all’idea, “neanche per un giorno o per un’ora, in modo simbolico. Però io vorrei che il Paese fosse governato da chi è stato eletto per governarlo, non dagli esperti dei comitati tecnici e scientifici, che hanno il compito di dare consulenze, non di prendere decisioni. Quelle le deve prendere la politica: da sindaco sono abituato a fare cosi’. Invece sembra che nessun politico abbia il coraggio, la responsabilità la voglia di prendere delle decisioni se non c’è una garanzia al mille per mille di un consulente medico”.
In questa fase, conclude, “abbiamo pensato a tutti ma continuiamo ad ignorare quello che chiedono de che giustamente pretendono 8 milioni di adolescenti, bambini e ragazzi. Sarà forse perché non votano? Come diceva il grande Andreotti, a pensar male si indovina”.
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