Il Comitato Tecnico Scientifico, secondo quanto apprende l’Ansa, ha deliberato negativamente sulla possibilità di riaprire le scuole per l’ultimo giorno dell’anno scolastico.
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, avrebbe spiegato che ieri pomeriggio tutti i componenti del Comitato hanno deliberato negativamente sulla possibilità di trascorrere l’ultimo giorno dell’anno scolastico in classe.
Il presidente Miozzo – sempre a quanto apprende l’ANSA – avrebbe spiegato che il Comitato ha deliberato all’unanimità l’impossibilita di concludere l’anno scolastico a scuola perché sarebbe complicato gestire il distanziamento tra giovani e giovanissimi in un periodo in cui il contagio ancora esiste.
Ci saranno problemi – è emerso poi nel corso dell’incontro avvenuto con il ministero dell’Istruzione e i sindacati – per mettere insieme le richieste dei sindacati con le decisioni che dovranno essere assunte per il rientro in classe a settembre.
I sindacati hanno denunciato che, secondo dati in loro possesso, si dovranno formare classi troppo numerose, spesso con 29-32 alunni; hanno chiesto che le responsabilità non siano in capo ai dirigenti scolastici ed hanno evidenziato che il protocollo per il rientro a settembre non potrà essere chiuso in modo celere come è stato per la maturità.
Bocciata, dunque, l’idea della vice ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, che domenica scorsa, su La Repubblica, aveva avanzato questa possibilità: “Vorrei dare la possibilità agli studenti delle ultime classi dei singoli cicli, la quinta elementare, la terza media, le quinte superiori, di potersi incontrare a scuola, se possibile anche nella loro aula, per celebrare l’ultimo giorno dell’Anno Scolastico 2019-2020. In sicurezza, a piccoli gruppi. Se proprio non si potrà dare il via libera per un incontro a scuola, immaginiamo allora un museo: l’ultima visita di istruzione nell’anno in cui gite e mostre sono saltate per l’emergenza. I comuni, rappresentati dall’Anci, la pensano come me”.
Una proposta simile l’abbiamo già riportata su questa testata e riguarda l’appello dei genitori sardi al Governatore Solinas per far incontrare per l’ultima volta gli alunni di quinta primaria con le loro maestre.
“Mi attengo alle indicazioni delle autorità sanitaria che in questo periodo di pandemia hanno guidato il Paese in modo scrupoloso e per il bene di tutti. Le emozioni e la gioia troveranno in altri momenti e in altre sedi la giusta collocazione. Dispiace non aver avuto la scuola come punto di aggregazione ma le responsabilità istituzionali ci devono accompagnare sempre, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Invitare famiglie e studenti ad una grande festa lo si può fare, ma non nelle scuole. Valutino i sindaci quale luogo è più opportuno e di chi sarà la responsabilità per la definizione delle misure anticontagio”. Così la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.
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