In questi giorni in molte scuole del Paese stanno avendo luogo i festeggiamenti degli studenti per la fine dell’anno scolastico 2023/2024. A volte purtroppo, i ragazzi tendono ad esagerare: è il caso di ciò che è successo oggi, 7 giugno, davanti una scuola di Roma.
Come riporta Fanpage e come testimoniato dalla pagina Instagram Welcome to Favelas, i ragazzi si sono dati appuntamento davanti l’istituto. Qui hanno “festeggiato” con botti fragorosi e cori di pessimo gusto. Alcuni studenti, rivolti verso l’edificio, hanno intonato un coro volgare, “Fermi, Fermi v******lo, contro la scuola e la persona a cui è intitolata, Enrico Fermi.
Probabilmente allertati dai residenti o dai passanti, presto sono arrivati i Carabinieri per riportare l’ordine.
Sotto ai video, diffuso sui social network, sono stati molti i commenti e le reazioni degli utenti. “Poi ci domandiamo perché la scuola italiana non funziona, eccolo il problema un branco di acefali che manda a f****lo la propria scuola in cui dovrà tornarci a settembre – si chiede qualcuno – I genitori dove sono?”, si chiede un utente. “Comunque i bro non sanno che fra 3 mesi devono rientrarci”, scrive invece un altro. “Il lavoro nei campi è la soluzione”, continua un altro ancora.
Altri, invece, giudicano negativamente l’intervento dei carabinieri: “Sono arrivati lì per questo”, si chiedono. “Pericolosissimi, meno male che sono intervenuti i carabinieri”, aggiunge un altro ancora. “Ste robe si sono sempre fatte, state pure tranquilli”, fa eco un altro.
A Roma in alcune scuole si sta attuando un vero e proprio piano anti-gavettoni. In un istituto è stato “vietato utilizzare materiale per effettuare scherzi a danno di altri, sia all’interno degli edifici scolastici, sia all’esterno”.
Giovanni Cogliandro, dirigente dell’istituto comprensivo Mozart, ha pubblicato una circolare dal titolo “Conclusione dell’anno scolastico in armonia”, dove si legge: “Ricordiamo a tutti i nostri studenti che non è consentito trasformare gli spazi esterni della nostra scuola in campo di battaglia con uova, farina, acqua e si invitano i docenti e i membri del personale scolastico a vigilare per impedire comportamenti che possano intimorire o addirittura porre a rischio la serenità delle persone più fragili o comunque non interessate a tali manifestazioni di superficiale aggressività”.
Il preside ricorda che anche l’ultimo giorno di scuola, nonostante siano ore di festa, si deve entrare in classe vestiti in maniera decorosa: no, quindi, a “pantaloncini troppo corti, canottiere e magliette troppo corte, capi di abbigliamento eccessivi e inopportuni, anche in questo caso per rispettare la sensibilità di tutti ed evitare esibizioni inappropriate”.
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